Stamane presso la sottostazione elettrica di Cepagatti è stata inaugurata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, atterrato poco prima a Pescara,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
È un ponte elettrico fra Italia e Montenegro - completamente invisibile perché sottomarino e interrato per la parte terrestre - quello realizzato da Terna e inaugurato oggi dai due capi di Stato, Sergio Mattarella e Milo Dukanović. Questa infrastruttura da record un'eccellenza ingegneristica per innovazione e tecnologia che connette per la prima volta i Balcani all'Europa - si snoda per 445 km tra le stazioni elettriche di Cepagatti, in provincia di Pescara, e Lastva, nel comune di Kotor.
L'elettrodotto in corrente continua, che - spiega Terna - in linea con le tempistiche pianificate entrerà in esercizio entro la fine dell'anno, «consentirà ai due Paesi di scambiare elettricità in maniera bidirezionale: inizialmente per una potenza di 600 MW, che diventeranno successivamente 1.200 MW quando sarà realizzato anche il secondo cavo, previsto nei prossimi anni. L'importo complessivo del
progetto è stimato in circa 1,1 miliardi di euro».
L'opera inaugurata oggi rappresenta il più lungo collegamento sottomarino in alta tensione mai realizzato da Terna: 423 km sono posati sotto le acque dell'Adriatico, a una profondità massima di 1.215 metri, a cui si aggiungono 22 km di cavo interrato, 16 in Italia (dall'approdo costiero fino alla stazione di Cepagatti) e 6 in
Montenegro (da Budva alla stazione di Kotor). Le stazioni elettriche di Cepagatti e Kotor - sottolinea Terna - «rappresentano un esempio di eccellenza tecnologica dell'ingegneria civile ed elettrica e al vertice mondiale per le soluzioni nel campo dell'elettrotecnica, con la particolarità di avere il convertitore di elettricità più potente
mai realizzato da Terna». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero