Il dramma di una donna di Giulianova (Teramo), prigioniera in casa. È vittima della sua obesità e non c’è nessuno che la possa accompagnare in ospedale...
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E’ lei stessa a raccontare il dramma che sta vivendo. «Proprio in vista della data di rimozione del gesso alla gamba. Rivela- ho chiamato tutte le associazioni assistenziali e di concorso possibili, praticamente dalla croce rossa a tutte le altre, riferendo che devo recarmi assolutamente in ospedale in quanto non posso tenere il gesso più a lungo. Mi hanno risposto tutti di no in quanto sostengono che non c’è nessuno che ce la faccia a prendermi in braccio per posarmi sulla barella e poi sull’ambulanza. Io peso circa 150 chili ma so che c’è chi sta peggio di me ed in ospedale l’hanno portata». Poi rivela altro: «Ho chiesto di fare questo viaggio da casa in ospedale, un percorso brevissimo offendo dei soldi, sono pronta a pagare una cifra decente per poter ottenere questo servizio. Tra l’altro in passato sono andata in ospedale in ambulanza ed una volta ho pagato trenta euro ed una volta settanta e ed anche quando mi sono rotta la gamba dall’ospedale sono venuti a prendermi e poi, dopo l’intervento ed il ricovero, mi hanno riportato casa. Stavolta è come se tutti si siano passati la parola e nessuno vuole venire a prendermi, neanche a pagamento. Ma io non posso portare il gesso oltre».
Della vicenda ha avvertito il fratello che si trova a Milano. «Mio fratello ha detto che è un fatto scandaloso e mi ha annunciato che nei prossimi giorni verrà a Giulianova a trovarmi e che, se non si trova una soluzione degna di una persona umana, è pronto a presentare una denuncia alla Procura della Repubblica, Mi auguro che al vicenda che sto raccontando possa sensibilizzare qualcuno e che io possa essere trasportata in ospedale». La cronaca racconta ( ed anche Luisa poi ce lo ha confermato con comprensibile riserbo) che, in passato, quando lei era sistemata al piano superiore della casa a due piani dove abita, vennero a prenderla i vigili del fuoco e la fecero scendere dal primo piano con una piccola gru. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero