Coronavirus, salgono a venti i morti nella casa di riposo Don Orione

Coronavirus, salgono a venti i morti nella casa di riposo Don Orione
Salgono a venti le vittime alla Rsa dell’Istituto Don Orione di Avezzano. Ieri é morta un’altra anziana, Rina Antonioli, 93 anni, ricoverata, per covid, al...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Salgono a venti le vittime alla Rsa dell’Istituto Don Orione di Avezzano. Ieri é morta un’altra anziana, Rina Antonioli, 93 anni, ricoverata, per covid, al reparto malattie infettive dell’ospedale di Avezzano. Sempre ieri è deceduta per il coronavirus una donna di 72 anni di Castellafiume, Assuntina Di Cintio, che era stata ricoverata in ospedale per una crisi respiratoria . E’ morto al Pronto soccorso, contagiato dal covid, Giuseppe Scipioni, 85 anni di Magliano dei Marsi. Diventa elevato il bilancio delle vittime alla rsa Don Orione dove erano risultati positivi al Covid ben 102 persone tra ospiti e operatori. Anche il direttore della struttura, padre Vittorio Quaranta, è stato contagiato ma da alcuni giorni si è negativizzato ed è tornato al lavoro.

La struttura attualmente è commissariata dalla Asl 1 e all’interno operano sette Usca, composta da cinque medici, che si alternano durante le 24 ore Dopo il maxi focolaio l’Istituto Don Orione è diventato inaccessibile ai familiari tra le proteste dei familiari che vogliono vedere i genitori. E’ sempre critica la situazione dell’ospedale di Avezzano: ambulanze in coda, personale costretto a turni massacranti e ad alto rischio di contagio. In particolare la situazione più drammatica è quella che si registra al pronto soccorso, dove ogni giorno arrivano tra i 50 e i 70 pazienti. L’85% ha sintomi da Covid-19 e il malato è assistito anche sull’ambulanza, visto che il trattamento principale consiste nella somministrazione di ossigeno. 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero