Covid-19, bambini disabili: progressi a rischio

Coronavirus, bambini disabili senza fisioterapia Una mamma: ho paura che mio figlio regredisca
Mentre per gli studenti le lezioni sono riprese con la cosiddetta didattica a distanza, per i bambini disabili che necessitano di più attenzioni per raggiungere i loro...

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Mentre per gli studenti le lezioni sono riprese con la cosiddetta didattica a distanza, per i bambini disabili che necessitano di più attenzioni per raggiungere i loro traguardi, dal 9 marzo è sospesa ogni attività di fisioterapia a causa dell'emergenza Coronavirus. E così senza l’impegno spasmodico delle mamme, loro sempre in prima linea per sostenere i figli più fragili, adesso si corre il rischio di annullare tutti i sacrifici fatti perché il Covid-19 ha bloccato tutto. E sì, perché come spiega Eugenio Squartini, fisioterapista del centro Sanex di Campli, «le terapie hanno senso quando c’è una continuità, altrimenti si corre il serio rischio di perdere tutto e di dover ricominciare dall’inizio. Nel caso di un bambino ricominciare anche dalla difficile empatia che si era riuscita a sviluppare con loro».


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Ne sa qualcosa Emanuela, 37 anni, di Torricella comune in provincia di Teramo, mamma di un bimbo di 3 anni e mezzo, affetto da un’emiplegia del lato sinistro causata ad una sofferenza perinatale. «Quando aveva 6 mesi ci siamo accorti del suo problema – racconta Emanuela - A 8 mesi ha iniziato a fare le fisioterapie. All’inizio ero scettica, poi mi sono dovuta ricredere. Adesso lui ha tantissimi stimoli. Fa due sedute di neuromotoria, due di psicomotricità e una logopedia, ma dal 9 marzo è tutto sospeso. Io gli faccio fare qualcosa a casa, ma non posso sostituirmi alla sua fisioterapista».

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Il timore di questa mamma è che adesso il bambino regredisca. «Noi per fortuna abitiamo in campagna – racconta ancora Emanuela – e appena posso lo faccio uscire in bicicletta con il fratellino maggiore, ma non è facile aiutarlo nei movimenti corretti là dove ha bisogno. Le maestre dall’asilo mandano qualcosa per farci sentire la vicinanza, ma i bambini disabili hanno bisogno di altri stimoli». Emanuela è cosciente della situazione e teme che il periodo di pausa si possa prolungare. «Le mamme in questo momento stanno facendo le terapiste. Mi mandano i video, io rispondo e do consigli – spiega la fisioterapista, pure lei del centro Sanex di Campli, Roberta Forti - Una soluzione alternativa in questo momento non sarebbe stata possibile, se non con gli adulti, perché con i bambini non si può lavorare bardati con tute, mascherine e guanti». L’unica soluzione, insomma, è restare a casa e aspettare che l’emergenza passi. 


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Il Messaggero