Balconi in fiore dove spuntano parabole. Giardini profumati con alberi di mele gelate e fornacelle pronte per gli arrosticini. Orti con embrioni di pomodori e melanzane e non...
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Dal gommage alla ciliegia di Vignola allo scrub all'oliva pugliese, il beauty si converte al km zero
Svasare, piantare, ragionare su come abbinare i colori e i profumi ma anche zappettare, concimare, innaffiare, provare a rendere verdi pure le zone dove il sole non batte è la sfida ai tempi del Coronavirus. Che poi vuol dire anche creare un'intimità con le piante, guardare e ascoltare cosa le loro foglie e i loro fiori, specie se non sbocciano, ci vogliono dire: più sole, meno acqua, più ombra, un po' di fertilizzante o anche qualcosa che tolga i pidocchi o una malattia. «Perché, come le persone, anche le piante si ammalano e vanno curate» dice Gabriele Florindi, ex sindaco di Città Sant'Angelo, in provincia di Pescara, famosa per le strade fiorite e profumate, esperto di verde e “costruzioni” arboree.
Il Covid-19 ha fatto riscoprire vecchi valori, tra questi il rapporto con la terra, il verde e le piante. Oggi tutti i maggiori vivai si sono organizzati per la consegna a casa di tutto ciò che serve per allestire balconi e giardini. E che la pandemia capiti in primavera è una mezza fortuna, almeno per provare a trasformarsi in provetti giardinieri. Che poi dentro i vasi non ci vanno solo fiori, piante e bulbi, ma anche frutti di bosco, la tendenza del momento, oppure piante officinali e spezie come salvia, rosmarino e timo «che tengono lontane anche zanzare» spiega Florindi.
Ora è tempo di gerani, camelie, gardenie dal profumo incantevole, vogliono la mezz'ombra e la terra acida. Poi c'è la potenza del gelsomino o del rincospermum, robusti rampicanti che Florindi consiglia di sistemare sul balcone nella camera da letto così la mattina appena alzati con la brezza entra un profumo fresco e delicato che mette sprint alla giornata. «Obbligati come siamo a stare chiusi in casa, sentire certi profumi, occuparci delle piante, vederle crescere e germogliare ci dà immediato giovamento - dice - fare giardinaggio è anche esercizio fisico e sudore, equivale a un'ora di spinning o di pesi». E, per di più, fa dimenticare per un po' il Covid-19.
Quanto alle piante da giardino, per chi ama la frutta, le più resistenti sono le pere coscia e le mele gelate, vecchi innesti adatti agli appezzamenti sotto casa. Poi ci sono anche i cambiamenti climatici con cui fare i conti. E come non crederci se si osservano da vicino le mutazioni delle piante. «Pensi all'eucalyptus, piante sempre verde che a causa del caldo torrido per difendersi dalle alte temperature estive hanno iniziato a spogliarsi o ai gerani che fino a sei anni fa si seccavano alla prima gelata e che oggi con gli inverni miti rifioriscono senza problemi la primavera successiva». Miracoli della natura che si adatta alle scorrerie dell'uomo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero