Covid, 14 casi in una settimana in Abruzzo. Il primario Fazii: «Vicini alla scomparsa del virus»

Covid, 14 casi in una settimana in Abruzzo. Il primario Fazii: «Vicini alla scomparsa del virus»
Quattordici nuovi casi di coronavirus in Abruzzo nell'ultima settimana. Sono emersi dall'analisi di 8.035 tamponi: è risultato positivo lo 0,17% dei campioni...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Quattordici nuovi casi di coronavirus in Abruzzo nell'ultima settimana. Sono emersi dall'analisi di 8.035 tamponi: è risultato positivo lo 0,17% dei campioni analizzati. Il totale regionale dei pazienti affetti da Covid-19 sale così a quota 3.271. Sei i decessi negli ultimi sette giorni: il bilancio delle vittime arriva a 453. 


«Pur non trattandosi di azzeramento biologico, si può parlare di fatto di azzeramento perché siamo ai livelli minimi di circolazione del virus che, in assenza di un vaccino, si potevano raggiungere», commenta il direttore dell'Unità
operativa complessa di Microbiologia e virologia clinica a valenza regionale della Asl di Pescara, Paolo Fazii.
«Le attuali condizioni climatiche - spiega l'esperto - fanno sì che il virus si latentizzi in maniera asintomatica per
superare un periodo a lui sfavorevole. È altamente probabile che il Sars-CoV2, in Italia e nell'area mediterranea, d'estate non creerà problemi, magari continuando a circolare in maniera silente. È possibile che il Covid-19 torni in autunno. Proprio per questo dobbiamo agire con cautela, non dobbiamo abbassare la guardia e dobbiamo prepararci per quello che potrà essere, anche se una eventuale nuova ondata sarà meno grave e imponente perché
ormai siamo preparati». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero