Coronavirus, cinque focolai nel cluster della Valle Peligna

Coronavirus, cinque focolai nel cluster della Valle Peligna
Ventidue positivi accertati, cinque focolai, quattro persone ricoverate nel reparto malattie infettive del San Salvatore dell’Aquila, duecentoventinove in sorveglianza...

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Ventidue positivi accertati, cinque focolai, quattro persone ricoverate nel reparto malattie infettive del San Salvatore dell’Aquila, duecentoventinove in sorveglianza attiva e sei in sorveglianza passiva, venticinque in isolamento sanitario. Sono i numeri del virus, tornato in Valle Peligna con una diffusione e un rischio che non era mai stato registrato prima, neanche durante il periodo più duro del focolaio alla clinica San Raffaele (quando la sindaca Annamaria Casini invocò la zona rossa), dove i positivi erano stati di più, ma erano circoscritti e tracciati e, soprattutto, c’era il lockdown ad impedire la diffusione incontrollata del contagio.


Ieri due ennesimi casi nuovi, anche per provenienza: un ventiquattrenne di Sulmona e sua nonna ottantenne che nulla avrebbero a che fare con gli altri quattro focolai aperti negli ultimi giorni e i cui effetti sono ancora tutti da verificare. Nelle ultime ventiquattro ore ai due ricoveri del primo focolaio, si sono aggiunte altre due persone: la parrucchiera di cinquantanove anni di Sulmona e l’ottantottenne di Pettorano sul Gizio, madre e nonna di due positive del focolaio di Ferragosto. Mentre si è ancora in attesa dei tamponi eseguiti giovedì, quelli che dovrebbero definire i contorni almeno del focolaio di Ferragosto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero