Li hanno definiti «eroi della battaglia contro il Covid-19», è stato promesso loro un riconoscimento per lo straordinario impegno svolto "nelle...
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Infatti, sostiene in una nota il Sindacato delle professioni infermieristiche, «da alcuni documenti analizzati, sembrerebbe che le istituzioni si stiano già dimenticando degli Eroi, cioè infermieri, tecnici sanitari, Oss e autisti di ambulanze che hanno pagato un prezzo altissimo anche, tra l’altro, per la carenza dei dispositivi di protezione individuale, che non sono stati precocemente messi a disposizione. In Abruzzo i Fondi Regionali finora stanziati sono insufficienti e iniqua è la loro ripartizione, visto che la stessa sembrerebbe escludere da qualsivoglia riconoscimento o indennizzo anche i colleghi che hanno avuto la “colpa” di essere stati contagiati dal virus, in quanto operanti in reparti cosiddetti “Covid free”, che evidentemente tali non erano».
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«Abbiamo combattuto spesso a mani nude, senza dpi idonei e lontano dalle nostre famiglie per paura del contagio, ci siamo sostituiti agli affetti più cari dei nostri pazienti. Gli infermieri italiani sono i meno pagati d’Europa, dopo gli elogi non vogliamo che il ritorno alla normalità faccia dimenticare ciò che é successo» ha commentatoi il coordinatore regionale del NurSind, Andrea Liberatore. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero