L'AQUILA - I piccoli satelliti, la materia oscura, la comunicazione di un colosso come il cinese Zte, i veicoli connessi di Fiat, i sensori che monitorano le strutture...
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IL DIBATTITO
La rettrice Paola Inverardi ha parlato di un «primo risultato non banale» nella direzione di fare dell'Aquila «una città laboratorio per la ricostruzione come innovazione tecnologica». «5g ha aggiunto - significa che soggetti verranno a investire su questa città, per fare cose che in Europa saremo i primi a fare». Il sindaco Cialente ha ricordato le prime fasi dopo il sisma: «Il problema allora era se ricostruire e basta o fare qualcosa di più. Ho finito la mia lunga esperienza politica: dico che L'Aquila può diventare una delle prime 50-70 città europee. Serve attenzione estrema alla qualità della vita, all'accoglienza, al turismo, all'ambiente, allo sviluppo ecosostenibile, alla cultura. Come Bilbao o Lipsia, non abbiamo nulla di meno». Il vice presidente della giunta regionale, Giovanni Lolli, ha ringraziato il sindaco («Ci ha fatto arrabbiare quotidianamente, ma senza lui non ci sarebbe nulla di tutto questo»), poi ha evidenziato gli altri grandi progetti in arrivo: Fca, i piccoli satelliti di Thales, la Nuova officina Assergi dei laboratori del Gran Sasso, il possibile sbarco del centro di ricerca Zte, player cinese della comunicazione. L'assessore comunale Stefano Palumbo è stato uno dei motori del 5g: «Essere tra le cinque città italiane indicate dal Ministero è motivo di grande orgoglio per l'intera città. La risposta non va ricercata nel classico schema, non è una concessione del governo all'Aquila in quanto città terremotata. No, L'Aquila c'è perché è in grado di accettare questa sfida».
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Il Messaggero