Braccianti marocchini in Marsica, la Coldiretti: «Salveranno un quarto del raccolto»

Braccianti marocchini in Marsica, la Coldiretti: «Salveranno un quarto del raccolto»
«La riapertura delle frontiere ai lavoratori stranieri salva 1/4 del raccolto Made in Italy con 370 mila stagionali regolari che arrivano ogni anno dall'estero, fornendo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«La riapertura delle frontiere ai lavoratori stranieri salva 1/4 del raccolto Made in Italy con 370 mila stagionali regolari che arrivano ogni anno dall'estero, fornendo il 27% del totale delle giornate di lavoro». A dichiararlo è Coldiretti in riferimento all'arrivo all'aeroporto internazionale d'Abruzzo «Pasquale Liberi» di Pescara del volo

charter con 124 cittadini marocchini, i lavoratori agricoli stranieri più presenti in Italia dopo i rumeni.

L'organizzazione agricola, nel segnalare che «si tratta di operai agricoli stagionali qualificati ed esteri, sostiene che
la comunità di lavoratori agricoli più presente in Italia è quella rumena con 107.591 occupati», seguono i marocchini con 35.013, indiani (34.043), albanesi (32.264), senegalesi (14.165), polacchi (13.134), tunisini (13.106) e bulgari
(11.261). Coldiretti, nel commentare la riapertura delle frontiere del 3 giugno dopo la chiusura dei confini provocata
dal lockdown relativo alla pandemia, spiega che è «un cambiamento importante poiché con il mese di giugno si
intensifica l'attività nelle campagne» e ricorda che «l'Italia è il primo produttore europeo di gran parte di verdure e ortaggi».
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero