Covid, scarcerati 8 boss detenuti nel supercarcere di Lanciano

Covid, scarcerati 8 boss detenuti nel supercarcere di Lanciano
Diaspora di boss malavitosi dal supercarcere di Lanciano per paura dei contagi da Coronavirus di detenuti eccellenti sofferenti di gravi patologie. Dal mese di marzo sono usciti...

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Diaspora di boss malavitosi dal supercarcere di Lanciano per paura dei contagi da Coronavirus di detenuti eccellenti sofferenti di gravi patologie. Dal mese di marzo sono usciti otto capi appartenenti a varie organizzazioni criminali e reclusi nella super blindata sezione di alta sicurezza AS3 per reati associativi del 41 bis. Scarcerazioni che a livello nazionale hanno prodotto feroci polemiche.


Al supercarcere frentano il primo ad uscire per malattia è stato il presunto boss della ‘Ndrangheta Nazzareno Franzè, detto Paposcia o boss di Vibo che ha lasciato Lanciano per una situazione di salute a rischio non curabile all’interno del carcere. Intervistato dal massmediologo Klaus Davi, Franzè ha smentito di essere un boss e ha detto: «Sono depresso». Poi ha mostrato le cartelle cliniche che certificano le condizioni di salute e il fatto di avere subito da poco un’operazione, che giustificano ampiamente la scarcerazione. «Sono malato - ha aggiunto Franzè. Ho una forte depressione ma ho paura per il coronavirus. Prima avevo paura per il tumore. Ecco la cartella clinica per questo ho avuto la scarcerazione».

Altra scarcerazione lancianese di grido, ai domiciliari su decisione del magistrato di sorveglianza di Pescara, ha riguardato Salvatore Fiore, detto Turi Ciuri, capo della famiglia Santa Paola-Ercolano. Le sue patologie, anche cardiache, non erano compatibili con la detenzione a seguito dell’insorgenza del virus. Ora Fiore è stato nuovamente arrestato a Catania con provvedimento della procura generale per scontare sei anni e 8 mesi di reclusione per associazione a delinquere finalizzata alle estorsioni. Almeno per ora, al carcere di Lanciano non sanno se i boss torneranno in cella.
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Il Messaggero