Pescara, arriva in ospedale con un'emorragia cerebrale: salvata bambina di 11 anni in coma

Pescara, arriva in ospedale con un'emorragia cerebrale: salvata bambina di 11 anni in coma
Non solo Covid-19 all'ospedale di Pescara, struttura di riferimento regionale per l'emergenza nonché presidio sanitario principale della provincia del centro Sud...

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Non solo Covid-19 all'ospedale di Pescara, struttura di riferimento regionale per l'emergenza nonché presidio sanitario principale della provincia del centro Sud Italia maggiormente colpita dall'emergenza. Anche in piena

pandemia le patologie urgenti, soprattutto quelle neurochirurgiche, sono state affrontate e trattate.Tra le ultime attività c'è quella svolta lo scorso 16 maggio su una bambina di 11 anni, arrivata in coma a causa di una grave
emorragia cerebrale, provocata dalla rottura di una malformazione vascolare cerebrale profonda, condizione
rarissima in quella fascia di età. Subito intubata e trattata con embolizzazione della malformazione artero-venosa (Mav), è stata poi operata per decomprimere la raccolta ematica. La piccola sta molto meglio e oggi tornerà a casa. 

A fare il punto della situazione è la Asl di Pescara, che traccia un bilancio dell'attività dell'Unità operativa complessa (Uoc) di Neurochirurgia. Sono stati 1.227, cioè quasi due al giorno, nel biennio 2018-2019, gli interventi chirurgici eseguiti avvalendosi di tecnologie e strumentazioni avanzate, al fine di ottimizzare i risultati e ridurre i rischi. A questi si aggiunge l'attività ambulatoriale. Ad illustrare i dati, nel corso di una conferenza stampa, sono stati il direttore generale facente funzioni della Asl, Antonio Caponetti, il direttore dell'Uoc di Neurochirurgia, Annunziato Mangiola, e quello della Neuroradiologia, Vincenzo Di Egidio.

Del totale degli interventi eseguito nel biennio 2018-2019, il 28% ha riguardato le patologie del rachide, il 22% i traumi cranici, il 14% tumori cerebrali, il 12% le emorragie e il 10% patologie liquorali. Nel periodo del lockdown sono stati eseguiti 87 interventi con procedure di urgenza. Anche durante l'emergenza coronavirus, infatti, le attività sono proseguite. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero