A distanza di sei anni dall’inizio delle indagini su presunti casi di assenteismo al distretto sanitario di Atri, è stato assolto in primo grado -...
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Inizialmente la Procura era convinta che «all’interno del distretto sanitario di base di Atri ci sarebbe stato un sistema scorretto circa l’utilizzo del badge da parte dei dipendenti» che tuttavia non ha dato prova «portasse in conclusione a un danno per l’azienda sanitaria, mancando elementi inconfutabili circa l’assenza dal servizio delle persone che si deve ritenere - verosimilmente - sfruttassero l’azione dei colleghi solo per evitarsi il passaggio all’uscita». In quanto a Prosperi, avrebbe fatto «risultare la sua presenza sul posto di lavoro in orari diversi in cui si allontanava senza usare il badge, smarcando l’uscita in orario successivo, traendo in inganno l’ente pubblico erogatore degli emolumenti che liquidava somme non dovute». Alla fine però è stato lo stesso pm a chiedere che venisse assolto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero