L'Aquila, la mamma proprietaria dell'auto sotto choc: «Ho provato a fermare la macchina con le mani»

Nel corso della giornata dovrebbe essere affidato l'incarico dell'autopsia sul corpo del piccolo Tommaso

«Ho lasciato mio figlio in auto, sono sicura di aver lasciato la macchina in pianura e di avere inserito la marcia, poi ad un certo punto sono andata a prendere due mie...

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«Ho lasciato mio figlio in auto, sono sicura di aver lasciato la macchina in pianura e di avere inserito la marcia, poi ad un certo punto sono andata a prendere due mie figlie gemelline, sotto. Dopo due minuti ho visto la macchina passare ho provato a fermarla ma non ci sono riuscita. Mi sono data da fare per prestare i soccorsi». Lo ha detto all’avvocato di fiducia Francesco Valentini la donna indagata per l'incidente all'asilo di Pile, L'Aquila, dove ieri è morto un bambino di 4 anni. «Questa donna è sconvolta da quanto accaduto non sa come comportarsi – ha detto l’avvocato – è veramente provata».

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La donna vive all'Aquila con i tre figli, ed è una 38enne: B.R.Z. alla guida Passat è indagata per omicidio stradale. È di origini bulgare e fa parte di una famiglia che da anni vive e lavora da anni all'Aquila dove è perfettamente integrata e stimata. La donna non si dà pace per quanto accaduto, così come i suoi familiari: lei è casalinga, il marito operaio. All'interno dell'auto c'era il figlio 12enne quando la mamma è scesa per riprendere i due gemellini di cinque anni all'asilo. Poi, la tragedia. 

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La Passat è di proprietà di un giovane parente. Sarà ascoltata a breve dalla Procura della Repubblica con l'ipotesi di reato di omicidio stradale per il quale è previsto l'arresto nella immediatezza. Secondo quanto si è appreso, il pm Stefano Gallo non ha fatto richiesta perché si attendono riscontri tecnici per chiarire dinamica e cause. Ma da come si stanno muovendo inquirenti ed investigatori la misura potrebbe non scattare. La Procura della Repubblica e la Squadra Mobile dell'Aquila stanno facendo accertamenti sulla questione della sicurezza all'esterno dell'asilo e negli spazi circostanti. In particolare gli approfondimenti documentali e tecnici tendono a chiarire se le macchine potessero parcheggiare e se a norma e sufficiente la recinzione nel giardino.

 

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TOMMASO - «Dove è Tommaso?»: è l'interrogativo posto dal padre, Patrizio D'Agostino, tra i primi ad arrivare sul posto, visto che la famiglia abita di fronte alla scuola d'infanzia 1 maggio”. 

«Era il mio piccolo Amore - racconta dall'ospedale la zia Giusi Fonzi - Una personcina particolare speciale. Forse troppo delicato per questo mondo. Un bambino sensibile, empatico. Un puro, non perché tutti i bambini non lo siano, ma perché lui lo era per davvero». La vita di Patrizio D'Agostino, dipendente di una catema di prodotti per la casa, e della moglie Alessia Angelone, operatrice di una struttura per l'infanzia, si ferma di botto: dalla speranza nell'affidare Tommaso alle cure ei medici al crollo di quella notizia arrivata alle 16,45 che mai nessuno avrebbe voluto sentire. 

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LA MACCHINA - La Procura della Repubblica dell'Aquila ha affidato la perizia tecnica ritenuta determinante per stabilire la dinamica del tragico incidente: in particolare il pm Stefano Gallo titolare della inchiesta e gli agenti della Squadra Mobile dell'Aquila guidati dal dirigente Danilo Di Laura, l'esame deve dimostrare il motivo per il quale la macchina si è sfrenata: è stato il 12enne, è stato un errore della mamma che per la fretta in una azione comunque abitudinaria perché giornaliera, non ha ingranato la marcia a motore spento lasciando il solo freno a mano attivato, oppure c'è stato un guasto tecnico. Inquirenti ed investigatori confidano sui risultati della perizia sulla macchina posta sotto sequestro. Le indagini proseguono a ritmo serrato per chiarire nel più breve tempo possibile il tragico caso che ha fatto il giro della nazione.

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Intanto, nel corso della giornata dovrebbe essere affidato l'incarico dell'autopsia sul corpo del piccolo Tommaso: solo dopo saranno fissati i funerali in una comunità sconvolta e incredula che si è stretta idealmente al dolore della famiglia del piccolo e dei feriti. Tra ieri sera e la notte sono state ascoltate in Questura 5-6 persone tra cui insegnanti e mamme che erano sul luogo dell'incidente. Non è stata ancora ascoltata la donna alla guida della Passat che è sotto choc: la donna sarà interrogata alla presenza dell'avvocato di fiducia Francesco Valentini, del foro dell'Aquila. La famiglia del piccolo Tommaso è difesa da Tommaso Colella e Katiuscia Romano, del foro dell'Aquila.

Le condizioni delle bambine ferite

Due delle bambine di 4 anni rimaste ferite nell'incidente avvenuto nell'asilo dell'Aquila sono in costante miglioramento. Si trovano ricoverate da ieri pomeriggio presso la terapia intensiva pediatrica del policlinico Gemelli di Roma.

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Il Messaggero