L'Aquila, via al piano di restyling del quartiere Banca d'Italia

L'Aquila, via al piano di restyling del quartiere Banca d'Italia
L'AQUILA - Il cosiddetto quartiere Banca d'Italia, a metà tra via XX settembre, viale Duca degli Abruzzi e via Roma, è certamente una delle zone...

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L'AQUILA - Il cosiddetto quartiere Banca d'Italia, a metà tra via XX settembre, viale Duca degli Abruzzi e via Roma, è certamente una delle zone più identitarie della città. Edificato dalla banca nel '40, e completato nel '50, ha visto crescere migliaia di aquilani che oggi, anche alla luce del sisma, hanno dato vita a un suggestivo percorso della memoria attraverso la riscoperta delle foto d'epoca. In questa chiave, può essere accolta con generale soddisfazione la notizia del piano di riqualificazione dell'intera aerea presentato ieri da Sidief, la società, a totale partecipazione Bankitalia, che gestisce il patrimonio immobiliare dell'istituto in tutta Italia. Si tratta di un intervento in due fasi con prospettiva al 2020, in sinergia con l'Università, illustrato ieri dal presidente della società, Mario Breglia, e dal dg Carola Giuseppetti. Un progetto che Sidief porterà avanti esclusivamente con fondi propri.


LE TAPPE - Si partirà con la dismissione delle cosiddette palazzine del governatore, ai civici 11 e 13 di viale Giovanni XXIII. Sono due edifici molto danneggiati dal sisma, che saranno messi sul mercato attraverso una manifestazione d'interesse che sarà pubblicizzata a partire dal 15 giugno. Come ha detto Breglia, sono già arrivate richieste per farne hospice, alberghi, piccole case di cura. Con i fondi della vendita Sidief finanzierà ulteriori interventi di riqualificazione. Contemporaneamente, subito dopo l'estate, si agirà sul restyling del quartiere, per il quale ad oggi c'è un milione in cassa.

I LAVORI - «Bisogna sistemare prima di tutto le parti esterne ha detto la Giuseppetti -, anche con l'utilizzo di nuove tecnologie. Pensiamo all'illuminazione stradale, ma anche alle aree verdi e ai parcheggi. L'intervento più costoso riguarderà, invece, la realizzazione di centrali termiche autonome per ogni singolo edificio». Fino ad ora, infatti, ha gestito tutto un unico grande impianto posizionato al di sotto del cosiddetto casermone in via dei Frentani. Proprio il casermone potrebbe essere oggetto di un intervento più sostanzioso di riqualificazione. In collaborazione con l'Università, come ribadito anche dalla rettrice Paola Inverardi, ieri presente, si indirà un concorso di idee multidisciplinare che riguarderà l'individuazione di eventuali nuove funzioni e servizi per l'intero quartiere. In questa logica è stato detto a chiare lettere che il casermone non sarà abbattuto, ma forse verrà riconvertito in altro, per esempio in alloggi per studenti. Ma è solo un'ipotesi che potrebbe rientrare nel concorso di idee.


I NUMERI - La situazione attuale del quartiere è complessa. Gli immobili lungo via dei Peligni, via dei Marrucini e via dei Vestini sono stati ristrutturati e abitati. Il grande immobile di via dei Frentani è gravemente danneggiato, così come quelli lungo via Giovanni XXIII. Nella zona insistono 251 unità immobiliari, di cui 164 sono tornate agibili: di queste ultime due terzi sono già locati. «Lavoriamo affinché l'area diventi attrattiva soprattutto per i giovani» ha detto la rettrice Inverardi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero