​L'Aquila, i due albanesi arrestati per i furti non rispondono al giudice. Il sospetto di una banda

L'Aquila, i due albanesi arrestati per i furti non rispondono al giudice. Il sospetto di una banda
L'AQUILA - Il giudice per le indagini preliminari di l’Aquila Guendalina Buccella ha convalidato il fermo di Kristian Ndoj e Vitor Prenga, i due cittadini albanesi...

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L'AQUILA - Il giudice per le indagini preliminari di l’Aquila Guendalina Buccella ha convalidato il fermo di Kristian Ndoj e Vitor Prenga, i due cittadini albanesi di 29 e 34 anni fermati l’altra notte dai carabinieri nel quartiere San Giacomo, e ne ha disposto la custodia cautelare in carcere.


I militari hanno trovato nell’abitazione dei due stranieri, utilizzata come covo, numerosa refurtiva proveniente dai furti avvenuti nelle ultime settimane nella zona di San Giacomo.

In questi giorni, nella caserma del comando provinciale, i carabinieri diretti dal Colonnello Nazareno Santantonio, stanno ancora procedendo a restituire ai legittimi proprietari tutto ciò che viene riconosciuto.
Finora i beni restituiti sono stati ricondotti a ben sei differenti abitazioni visitate dai ladri.

Il pubblico ministero Simonetta Ciccarelli ha formulato nei confronti di entrambi gli indagati un’imputazione per ricettazione e per Ndoj. anche di porto abusivo di armi, in quanto sorpreso dai militari mentre era in possesso di un coltello con una lama di circa 20 cm.

Il giudice ha riconosciuto che per entrambi ci sia un fondato pericolo di fuga, non avendo una dimora stabile in Italia ed essendo irregolari sul nostro territorio. Il magistrato, trattandosi di fatti gravi e riconoscendo un’elevata probabilità che possano commettere altri reati, ha disposto per entrambi gli indagati la misura cautelare in carcere.
I due albanesi, custoditi da due giorni nella caserma dei carabinieri, si trovano ora nella casa circondariale delle Costarelle.

Intanto gli accertamenti da parte dei militari non si fermano, anche per ricostruire dove sia stata eventualmente venduta la refurtiva rubata nelle case di chi ha subito i furti, ma non ritrovata nell’abitazione utilizzata dai due arrestati.

I carabinieri rendono noto che continueranno anche i servizi di controllo del territorio, finalizzati a prevenire i furti in abitazione e in danno di attività commerciali. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero