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Entra nel vivo a Teramo il processo che vede imputati per una presunta violenza sessuale di gruppo Pietro Tamburella, ritenuto dall'accusa il guru di una setta a Campli, e la sua collaboratrice Valeria Ficarra, difesi rispettivamente dagli avvocati Giampaolo Magnanimi e Lauro Tribuiani. Ieri, infatti, il nuovo collegio dei giudici (presidente Carlo Calvaresi) ha nominato il perito Paolo Cozzi che adesso dovrà trascrivere le intercettazioni telefoniche e ambientali autorizzate dalla Procura in fase di indagini preliminari e che saranno depositate non prima di novanta giorni. In aula, quindi, si tornerà a fine dicembre quando, escluso il caso in cui non venisse chiesta una proroga, si comincerà con i testi dell'accusa partendo proprio dalle intercettazioni.
In undici, tra uomini e donne provenienti da diverse parti d'Italia, si sono costituiti parte civile e sono tutti ex adepti del movimento di Tamburella, una comunità spirituale denominata "Umani in divenire", che hanno raccontato, solo dopo aver lasciato il posto e a distanza di tempo, di aver subito molestie sessuali da parte di entrambi gli imputati contemporaneamente.
Il primo contatto, però, avveniva sempre su Internet, attraverso la piattaforma Tardis, «deputata come si legge nel capo d'imputazione alla diffusione delle filosofie di Pietro Tamburella in materia di eco villaggi, radionica, radioestesia, figure archetipali, esoterismo, olismo, chakra, kundalini». «A fronte di una donazione di 10 euro, loro davano dispense. Così le ho prese. Mi hanno ringraziata per l'acquisto. Poi sono stata inserita su vari gruppi social. Da fuori sembra tutto bello. E questo mi aveva attirato», aveva raccontato la prima ragazza che ha denunciato. Dopodiché, però, sarebbero iniziate le pressanti lezioni in chat che andavano avanti a tutte le ore del giorno e della notte. Nonostante questo, sia lei, sia altri, hanno aderito alla comunità e sono andati a Campli dove all'epoca, però, non hanno trovato ciò che solo dopo è stato realizzato, un eco villaggio. Ed è durante i loro periodi di permanenza che avrebbero subito gli abusi sessuali, tutti adesso da dimostrare a processo.
Il Messaggero