Scuole, tutti in classe il 10. Ma con l'incognita docenti no vax. L'allarme dello Snals: "Mancano i supplenti"

Una classe
di Federica Lupino
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Giovedì 6 Gennaio 2022, 06:40

Canepina, Civita Castellana, Vignanello e Vallerano per primi. Quindi Fabrica di Roma e Corchiano. Infine ieri Capranica, Caprarola e Bassano Romano. Lunga la lista dei sindaci dei Comuni che nel Viterbese hanno deciso di far slittare l’apertura degli istituti comprensivi al 10 gennaio, evitando così il rientro sui banchi domani in considerazione del picco di contagi.

E poi nel primo pomeriggio di ieri è arrivata la decisione della Regione Lazio che taglia la testa al toro ed evita ulteriore confusione: il presidente Nicola Zingaretti, con ordinanza ad hoc, ha previsto la ripartenza delle attività didattiche – sia per le scuole di ogni ordine e grado del Lazio sia per le Istituzioni formative che erogano percorsi triennali di formazione professionale (Ie Fp) – il 10 gennaio in presenza. “Era prevista per circa il 20% la riapertura venerdì 7 gennaio e grazie a questo provvedimento il rientro a scuola in presenza sarà per tutti lunedì. Vogliamo continuare a garantire il diritto allo studio in presenza e in sicurezza”, ha spiegato l’assessore regionale alla Scuola, Claudio Di Berardino.

Resta però un caso tutto Viterbese: quello dell’istituto comprensivo Falcone e Borsellino che racchiude i plessi di Vignanello, Canepina e Vallerano. Qui il dirigente scolastico Pierina Pelliccioni, anziché sospendere le lezioni vista la chiusura ordinata dai rispettivi sindaci come fatto dai colleghi, ha optato per la didattica a distanza.

Facendo infuriare non poco i genitori.

Ma il caos in vista del rientro sui banchi travolge anche il fronte del personale scolastico: nei prossimi giorni scatteranno infatti le sospensioni per quanti non avranno effettuato la vaccinazione, obbligatoria per la categoria. Con una conseguenza non di poco conto sulla quotidianità all’interno delle classi: i docenti congelati vanno sostituiti. Così come quelli che, anziché venire sospesi dai dirigenti scolastici, opteranno per i congedi e le aspettative non retribuite.

Ma di supplenti in giro ne sono rimasti davvero pochi. Per le primarie, ad esempio, le graduatorie sono già esaurite e ogni scuola dovrà iniziare a pescare dalle “messe a disposizione”. “C’è grossa preoccupazione per la ripresa. I dirigenti scolastici – commenta Brunella Marconi, segretaria dello Snals Confsal provinciale – sono alle prese con la normativa sulle quarantene in continua evoluzione oltre che sulla difficoltà di trovare sostituzioni per il personale non vaccinato. Il lavoro di riorganizzazione per non lasciare le classi scoperte è immane”.

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