No vax, nuovo rinvio per il pagamento delle multe: bufera in Aula. Cosa è successo

Il nuovo slittamento è stato previsto da un emendamento al decreto Milleproroghe, presentato Alberto Bagnai (Lega) e approvato dalle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera

No vax, nuovo rinvio per il pagamento delle multe: bufera in Aula. Cosa è successo
di Monica De Chiari
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Mercoledì 14 Febbraio 2024, 17:14 - Ultimo aggiornamento: 18:12

Prorogata di sei mesi, fino al 31 dicembre 2024, la sospensione delle multe per chi ha violato l'obbligo di vaccinazione per il Covid in vigore dal gennaio 2022 fino al 15 giugno dello stesso anno. Si tratta di almeno 1,7 milioni di italiani che hanno deciso di non vaccinarsi, tra loro soprattutto gli over 50, sanitari, insegnanti e forze dell'ordine, le figure maggiormente esposte e dunque richiamate di più all'obbligo vaccinale. Il nuovo slittamento è stato previsto da un emendamento al decreto Milleproroghe, presentato Alberto Bagnai (Lega) e approvato dalle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera.

Cosa è successo

La votazione non sembra essere avvenuta in un clima disteso, molte sono state le tensioni, tanto che tra toni accesi e scambi di accuse, dopo la richiesta delle opposizioni del voto nominale, il presidente della commissione Giuseppe Mangialavori ha deciso per una sospensione della seduta. «Ore 23.

Combattiamo una battaglia contro l'emendamento 4.2 Bagnai (un nome una garanzia) che rinvia per l'ennesima volta le multe per chi se n'è fregato della scienza e non si è vaccinato durante il Covid. Tra l'imbarazzo anche di una parte della maggioranza, quella che non ha venduto tutta l'anima al cialtronismo e al populismo», ha scritto in un tweet il deputato di Iv Luigi Marattin.

I commenti

Prima della sospensione, dai banchi delle opposizioni hanno denunciato «minacce» da parte di Paolo Trancassini, di FdI. Poi sono dovuti intervenire i commessi della Camera, come racconta uno dei partecipanti alla seduta, per placare gli animi nella Sala del Mappamondo, dove in particolare ci sono stati attimi di tensione fra Igor Iezzi della Lega e Leonardo Donno del M5s, che si era avvicinato ai banchi della maggioranza. «È una serata complicata, come spesso succede in commissione, ma quello che abbiamo visto supera le regole di questa attività e del ruolo che abbiamo», ha commentato il deputato Iezzi intervenendo alla ripresa dei lavori. «Non è accettabile che un collega si permetta di venire qui a minacciare altri membri della commissione». Poi ha preso la parola Roberto Donno: «Stigmatizzo il comportamento di un questore della Camera dei deputati che si permette di minacciare colleghi, dicendo 'state facendo una pagliacciata, non vi passo nessun emendamento'. È inaccettabile. Io non minaccio nessuno. Il collega Ziello mentre alzava la mano mi ha intimato di metterla da un altra parte, mi sono avvicinato per chiedere di non usare queste parole, se poi si è sentito minacciato..», ha concluso. Alla fine l'emendamento è passato per 8 voti. Non ha partecipato al voto il capogruppo di FI in commissione Affari costituzionali Paolo Emilio Russo.

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