Morte di Attilio Manca, la commissione parlamentare: «Fu omicidio di mafia»

Morte di Attilio Manca, la commissione parlamentare: «Fu omicidio di mafia»
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Venerdì 20 Gennaio 2023, 12:57 - Ultimo aggiornamento: 17:07

La Commissione Antimafia della precedente legislatura «ritiene che la morte di Attilio Manca sia imputabile ad un omicidio di mafia e che l'associazione mafiosa che ne ha preso parte (non è chiaro se nel ruolo di mandante o organizzatrice o esecutrice) sia da individuarsi in quella facente capo alla famiglia di Barcellona Pozzo di Gotto». È quanto scrive la Commissione parlamentare Antimafia della precedente legislatura, nella relazione finale circa «nuovi elementi emersi circa la morte del dottor Attilio Manca».

Il documento è stato reso noto ieri. Il cadavere di Manca fu ritrovato nella sua abitazione viterbese nel 2004. Il caso fu inizialmente ritenuto un'overdose, poi archiviato come suicidio, ma i suoi genitori, attraverso i loro legali, sostengono la tesi secondo cui Manca sarebbe stato ucciso per coprire un intervento subito da Bernardo Provenzano a Marsiglia. La relazione della Commissione Antimafia è, appunto, un elemento in più a sostegno della famiglia.

Manca, specialista in urologia e originario di Barcellona Pozzo di Gotta (Messina) aveva 34 anni e lavorava da meno di due anni all'ospedale di Belcolle. La sua morte è stata sempre trattata come causata da un'overdose di eroina. Le indagini, in realtà, sono state aperte e chiuse più volte, anche con l'interessamento della Direzione nazionale antimafia.

Nel luglio 2018, il giudice per le indagini preliminari di Roma ha accolto la richiesta di archiviazione della Procura per il caso: non era possibile aggiungere altri riscontri giudiziari. Ma i familiari del medico non si sono mai arresi e hanno continuato a sostenere che la droga gli sarebbe stata iniettata a forza: un omicidio, insomma.

L'anno scorso si è tornati a parlare nuovamente del caso in seguito alla pubblicazione di una vecchia intercettazione, datata 2003. A parlare tra loro erano uomini che garantivano la latitanza di Bernardo Provenzano, poi arrestato nel 2006. Dicono che bisognava fare una doccia a un medico, di cui non viene fatto il nome, cioè bisognava ucciderlo. Il motivo: si sarebbe rifiutato di curare il boss.

Provenzano aveva bisogno di un medico, per curare il suo tumore alla prostata. Prima del suo viaggio in Francia, dove sarebbe stato poi operato sotto falso nome, i suoi uomini avevano chiesto supporto a Manca. Che però si sarebbe rifiutato di aiutarli. Una ricostruzione che, finora, non ha mai trovato riscontro nelle indagini sebbene, anche in seguito all'ultima intercettazione, la famiglia era tornata alla carica per chiedere di riaprire il caso.

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