Ipertesi, meno istruiti e più poveri: ecco la fotografia dei viterbesi

Ospedale di Belcolle
di Federica Lupino
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Martedì 23 Maggio 2023, 06:15 - Ultimo aggiornamento: 17:14

La malattia cronica più diffusa? È l’ipertensione. La causa principale di morte? Le malattie cardiocircolatorie. L’indice di vecchiaia? Più alto della media nazionale e regionale. Le caratteristiche socio-economiche? Minor livello di istruzione e redditi più bassi. Luci e ombre di chi vive nella Tuscia: a scattare la fotografia della popolazione è la Asl di Viterbo nell’ambito del nuovo Piano aziendale della prevenzione.

Il cosiddetto Pap è lo strumento di attuazione e gestione a livello aziendale delle attività di prevenzione e promozione della salute definite dal Piano regionale della prevenzione (Prp 2021- 2025). Lo scopo è implementare sul territorio, interventi di promozione della salute e prevenzione intersettoriali, integrati e coordinati da un unico, ben identificabile, centro di riferimento aziendale. “Tra le finalità – si legge nel provvedimento con cui viene approvato - c’è quella di contribuire a garantire uno sviluppo sostenibile per il sistema sanitario regionale, infatti il risparmio derivante da investimenti in programmi di prevenzione primaria, deriva non solo dalla riduzione della morbosità ma anche da: riduzione dei decessi; decremento degli anni di vita vissuti in disabilità; minore perdita di produttività e di capitale sociale e aumento della qualità della vita”.

Con la stesura del Pap la Asl fa quindi la radiografia dei viterbesi. Ecco cosa emerge. Innanzitutto, l’età è più alta della media. Nel 2020, confrontando i paesi dell'Unione europea, l'Italia è quella con il più alto indice di vecchiaia (179,4 anziani ogni cento giovani) raggiungendo al 1° gennaio 2021 quota 182,6. Dati Istat dimostrano che la popolazione residente nel Lazio a inizio 2020 ammonta a 5.755.700 con una lieve prevalenza di femmine rispetto ai maschi (51,7%) e una percentuale di over 65 che ammonta al 22,2% (fasce di età 65-74, 75-84 e over85 è pari rispettivamente all’11%, 7,8% e 3,4) con un l’aumento del peso della componente femminile sul totale dei residenti all’aumentare dell’età.

Ebbene, mentre il Lazio è al di sotto della media nazionale, la provincia di Viterbo ha una percentuale molto più alta di anziani, superata solo dalla provincia di Rieti.

La soglia viene sfondata in tutti i distretti ma in particolar modo in quello A (quello che fa capo a Montefiascone), il più vasto come superficie e il meno abitato con una grossa concentrazione di anziani e carenti infrastrutture (in particola modo i trasporti) tanto da rientrare nelle zone disagiate per il versante dell’Alta Tuscia. La densità abitativa è comunque molto più bassa della media regionale, con una maggior concentrazione sulla città di Viterbo (distretto B). Il distretto C è il più popoloso, mentre i residenti stranieri sono distribuiti più o meno uniformemente.

Le cause più frequenti di ricovero per i viterbesi sono le malattie del sistema circolatorio, quelle dell’apparato respiratorio e dell’apparato digerente, tutti e tre i grandi gruppi di cause sono più frequenti tra gli uomini. I tumori maligni rappresentano la seconda più frequente causa di decesso, la prima è rappresentata dalle malattie cardiocircolatorie. La malattia cronica con la più elevata prevalenza è l’ipertensione, che rappresenta a sua volta un fattore di rischio per altre cronicità ed è in costante aumento. Lo stato di fragilità della popolazione nel Viterbese riguarda il 15,8 % degli abitanti. Di questi soggetti fragili, considerando solo la popolazione over 65, il 57% è suscettibile alle ondate di calore.

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