I fatti risalgono al 2014 e sono avvenuti in un centro della provincia. Il processo, celebrato interamente a porte chiuse, per la delicatezza del caso e tutelare la parte offesa, che si è costituita parte civile, si è concluso martedì, davanti al collegio presieduto dal giudice Silvia Mattei. Esemplare la condanna: sette anni di reclusione e il pagamento di una provvisionale di 35mila euro, 25mila dei quali, cosa rara, destinati dalla terna giudicante al risarcimento dei danni morali.
Tutto sarebbe iniziato dopo la fine della relazione sentimentale con degli episodi di stalking, inizialmente sottovalutati dalla vittima: telefonate, messaggi, pedinamenti, appostamenti sotto casa, fino all’ottenimento di rapporti sessuali contro la sua volontà, consumati in aperta campagna, dove la costringeva a seguirlo con le minacce. La donna, che non si è persa un’udienza, era presente alla lettura della sentenza.
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