Truffe alle compagnie telefoniche, la prescrizione cancella tutti i reati

Telefono
di Maria Letizia Riganelli
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Martedì 16 Gennaio 2024, 05:20

I professionisti della truffa la fanno franca. Ieri mattina il collegio del Tribunale di Viterbo ha dichiarato prescritto il processo scaturito dall’operazione “Business & Friends”. Un’associazione a delinquere, nello specifico, finalizzata in truffe alle compagnie telefoniche nazionali. Nove gli imputati che attendevano il verdetto, arrivato ieri mattina dal collegio del Tribunale di Viterbo.

L’indagine del 2014 scaturì dalla denuncia di un commercialista viterbese che aveva subito una tentata estorsione da quattro persone. Intercettandoli, gli investigatori hanno scoperto che due di loro, zio e nipote, erano particolarmente attivi nel business delle truffe ai giganti della telefonia. A incastrarli sarebbero state le decine di telefonate, intercettate dagli agenti, in cui gli attuali imputati si scambiavano informazioni per mettersi d’accordo sui prodotti da cercare e subito dopo piazzare sul mercato. Il lavoro di ascolto degli investigatori avrebbero fatto emergere ulteriori spunti che avrebbero svelato agli inquirenti l’esistenza di un presunto sodalizio criminale dedito alla commissione di numerose truffe, ai danni delle maggiori compagnie telefoniche italiane.

Le attività svolte hanno consentito alla Procura di Viterbo di accertare che in un Comune della provincia di Mantova, San Benedetto Po, alcune persone di origine calabrese, in stretto contatto con parenti residenti in provincia di Crotone, avevano messo in piedi un efficace meccanismo truffaldino che si sostanziava nella stipula di centinaia di “contratti multi business e consumer“ che prevedevano la fornitura di apparecchiature tipo iphone, tablet e ipad, di notevole pregio e valore economico, a fronte di un piano di finanziamento proposto con offerte commerciali dalle maggiori compagnie della telefonia.

I contratti stipulati per truffare i gestori telefonici sarebbero stati almeno un centinaio.

Per un giro d’affari che avrebbe superato i 100mila euro. Ma la prescrizione, con un colpo di spugna, ha cancellato presenti reati e giri d’affari.

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