Regolamento di conti tra spacciatori con sparatoria finisce nel sangue, aperta un’indagine per tentato omicidio

Polizia
di Maria Letizia Riganelli
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Lunedì 3 Luglio 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 13:27

Regolamento di conti tra spacciatori finisce nel sangue, aperta un’indagine per tentato omicidio. Sabato sera un trentenne tunisino senza fissa dimora è arrivato al pronto soccorso di Tarquinia con una ferita da arma da fuoco all’addome. L’uomo, che non è in pericolo di vita, è stato raccolto sulla provinciale tra Montalto di Castro e Tarquinia da un automobilista e accompagnato in ospedale e sottoposto a una delicata operazione.

Ieri mattina i poliziotti del commissariato di Tarquinia sono riusciti a interrogarlo e la vittima avrebbe fornito una dinamica chiara di quanto accaduto. In base a quanto ricostruito fino a questo momento dagli investigatori, coordinati dalla Procura di Civitavecchia, o scontro a fuoco sarebbe avvenuto per un regolamento di conti tra spacciatori all’interno nella zona boschiva al di fuori del centro abitato di Marina di Montalto, precisamente lungo la strada delle Murelle, al confine con Tarquinia.

Al momento non c’è ancora nessun nome sul registro degli indagati, ma le indagini si stanno indirizzando su alcuni connazionali della vittima, con cui avrebbe condiviso la vita di strada e lo spaccio.

I tunisini finiti sotto la lente degli investigatori da tempo utilizzano il bosco di Montalto di Castro come base operativa per lo spaccio. Gli spacciatori dormono tra i cespugli e spesso cambiano quadrante, arrivando a volte anche nella provincia di Grosseto per far perdere le loro tracce. Abitudini precise che la polizia aveva già studiato e tentato di fermare. Non molto tempo fa finirono in manette due giovani tunisini che avevano messo in atto una particolare tecnica di spaccio.

Sostavano per l’intera giornata all’interno dei boschi e delle pinete del litorale, da qui inviavano la loro posizione tramite Whatsapp ai clienti. Nel luogo esatto indicato, tra i cespugli, venivano poi consegnate le dosi. Un modus operandi che non si sarebbe fermato con l’arresto dei primi due ragazzi tunisini. Il regolamento di conti di sabato sera potrebbe infatti essere collegato al gruppo che gestisce lo spaccio in pineta.

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