Reddito di cittadinanza a Viterbo, niente ressa alla partenza

Reddito di cittadinanza a Viterbo, niente ressa alla partenza
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Venerdì 8 Marzo 2019, 10:37 - Ultimo aggiornamento: 20:27
Chi temeva la calca, è stato smentito. Ai nastri di partenza, il reddito di cittadinanza non ha sconvolto la quotidianità dei Caf o degli sportelli di Poste Italiane. L'esordio mercoledì è filato liscio, così come nella normalità sono stati gli afflussi registrati ieri. «A Viterbo non c'è stato alcun assalto ai nostri uffici. Sono giornate nella norma: nessuna ansia da presentazione delle domande. I richiedenti, stando così i flussi, si distribuiranno lungo tutto il mese», fanno sapere dalle Poste. Stesso scenario nei centri di assistenza fiscale. In questo caso, il motivo sta anche nell'organizzazione. «Le prime due - conferma Alessandro Biagiotti, responsabile regionale dei Caf Cgil - sono state giornate normali. Certo, la gente è venuta a chiedere informazioni ma ci siamo attrezzati per tempo tramite gli appuntamenti». Rispetto al bimestre gennaio-febbraio dello scorso anno, le richieste di Isee (propedeutico per accedere al reddito) nello stesso periodo del 2019 sono schizzate all'insù di circa il 45%. «Un effetto della misura appena entrata in vigore. Pertanto, già nelle scorse settimane - continua Biagiotti - abbiamo chiamato gli interessati, definendo un calendario per presentare la domanda. Probabilmente anche gli appelli di Inps e Ministero ad evitare la ressa sono stati raccolti».
Ma quali sono i numeri? «Finora tramite i nostri 30 punti di raccolta e le 14 sedi nel Viterbese abbiamo già fissato 250 appuntamenti. Per quanto riguarda la platea potenziale, i dati in nostro possesso ci dicono che nel Lazio abbiamo circa 7.500 cittadini con reddito sotto la soglia di 9.360 euro, limite per rientrare nella misura. Nella Tuscia, un migliaio quelli che tratteremo noi». Secondo un'elaborazione statistica di Anpal Servizi, l'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, nel Viterbese gli aventi diritto sarebbero 6.936. Il richiedente-tipo nella Tuscia? «Molti anziani ma - spiega Biagiotti - in prevalenza cittadini tra 45 e 60 anni. Questo è lo zoccolo duro, indipendentemente dalla condizione di single, separati, coniugati o divorziati. Pochi i giovani. Quasi tutti ritengono la misura valida solo se temporanea: sperano che gli consenta di trovare un lavoro». Nessuna ressa nemmeno al Caf della Cisl. Ad oggi abbiamo - conferma il segretario Fortunato Mannino - abbiamo elaborato circa 70 domande (20% stranieri). Lavoriamo per appuntamento per non creare disagi all'utenza e fornire assistenza qualificata all'elaborazione del modello».
 
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