Ordine degli infermieri, arriva il commissario: "Comportamenti illeciti" durante le elezioni

Ordine degli infermieri, arriva il commissario: "Comportamenti illeciti" durante le elezioni
di Federica Lupino
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Martedì 13 Febbraio 2024, 05:20

Commissariato l’ordine delle professioni infermieristiche della provincia di Viterbo. A deciderlo è stata la commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie, ovvero l’organo di giurisdizione speciale del ministero della Salute, che ha accolto il ricorso presentato da Michele Aloi. Nel mirino del ricorrente le elezioni per il rinnovo degli organi direttivi che si sono svolte a fine novembre 2020.

A dare il via al procedimento è stata la richiesta di accesso agli atti presentata da Aloi e negata per quattro volte. I motivi della domanda? Ricevere la “documentazione comprovante l’attività svolta dall’ordine in sede di ammissione delle candidature, anche per valutare i profili formativi relativi alla elezione dei membri della Commissione d’albo (nemmeno menzionata nella nota di convocazione) e dalla commissione elettorale in fase di svolgimento delle operazioni di voto”, come sintetizza la decisione dell’organo ministeriale.

Nel provvedimento si richiama “il clima di insicurezza nel quale si sono svolte le votazioni, dovuto alla obsolescenza e inadeguatezza del sistema informatico impiegato, non certificato e non in grado di fornire quella affidabilità e imparzialità tipica delle piattaforme elettorali informatiche di ultima generazione” e lamentato dal ricorrente.

Il risultato è che “molti voti espressi per i candidati venivano annullati a causa della complessità del sistema di voto, di natura semiautomatica, in cui era prevista la compilazione e la stampa di una scheda cartacea da parte dell’elettore, che dopo averla controllata provvedeva a deporla in un’urna fisica e non elettronica”. Condizione che paventerebbe “la lesione del diritto di voto” in quanto “in diverse situazioni avveniva che un mero errore di espressione informativa del voto generava un esito di scheda nulla, in carenza della volontà del votante che, pur denunciando di voler ripetere la procedura, era impossibilitato a farlo perché il sistema non lo permetteva”.

La commissione centrale, richiamando una sentenza del Consiglio di Stato, specifica che “le singole irregolarità denunciate, valutate compelssivamente, hanno fatto emergere un contesto nel quale non si rinviene altra plausibile spiegazione alle anomalie riscontrate che nella tenuta di comportamenti illeciti nel corso delle operazioni elettorali”. Quindi, secondo i tempi dettati dal ministero, il 19 marzo si insedieranno i commissari che andranno a sostituirsi agli organi direttivi eletti quattro anni fa e guidati dal presidente Mario Curzi.

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