Ennesimo sopralluogo nella casa del piccolo Matias. Giovedì 30 dicembre i carabinieri del comando provinciale torneranno al civico 6 di Stradone Luzi a Cura di Vetralla. Nell’appartamento dove martedì 17 novembre Matias è stato ucciso dal padre Mirko Tomkow. Il sopralluogo, l’ennesimo, potrebbe essere utile per gli ultimi rilevamenti tecnici da effettuare.
Per ricostruire l’esatta dinamica e chiudere l’indagine per la morte del piccolo. Il padre, 44enne polacco, è ristretto nel carcere di Civitavecchia come disposto dal gip che ha richiesto la misura più restrittiva. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti - le indagini sono coordinate dal pm Stefano d’Arma in collaborazione con i carabinieri del Nucleo investigativo - Tomokow sarebbe arrivato da Roma in treno, avrebbe prelevato la sua auto parcheggiata vicino casa di alcuni parenti e poi sarebbe passato prima davanti alla scuola elementare del figlio poi sarebbe entrato.
Dentro l’appartamento avrebbe trovato il piccolo Matias che pranzava con il cibo che gli aveva lasciato la mamma prima di andare al lavoro.
Da capire resta ancora poco. Dettagli che solamente la scienza potrà svelare. In primis resta da capire se Matias sia morto per soffocamento e poi accoltellato. O se il nastro adesivo sia stato applicato dopo la ferita alla gola. A chiarirlo sarà il medico legale che ha eseguito l’autopsia subito dopo la morte. All’appello mancano ancora i risultati dei rilevamenti tecnici effettuati dalla scientifica e dal nucleo specializzato Nbcc dei vigili del fuoco. Appena arriveranno i risultati la Procura potrebbe chiudere le indagini e chiedere il giudizio immediato.