Quali sono i confini dell'impossibile, quanto il destino può condizionare e indirizzare la vita terrena: sono i temi con cui si confrontano i protagonisti dell'ultimo romanzo dello scrittore viterbese Giorgio Nisini, da pochi giorni in libreria per HarperCollins.
Come nel precedente "Il tempo umano" (2020) Nisini torna a indagare sui sentimenti e su avvenimenti - a volte imprevedibili, altre no - che indirizzano le scelte dei protagonisti. Cioè noi mortali. Un giallo psicologico che si snoda interamente nella provincia di Viterbo (dal capoluogo ad Acquapendente), con una vecchia fabbrica di lampadine nella campagna di Tuscia che diventa il fulcro, la "protagonista", delle vicende narrate.
Stefano, ultimo discendente della nobile famiglia Orsini Gianotti, dirige da anni la Fulgor, la fabbrica fondata dal celebrato nonno Umberto negli anni Venti del Novecento, poi passata al padre. Ha una moglie, Carola, e una figlia sedicenne, Aurora.
La storia è articolata e ignota agli stessi attori, a partire da una telefonata notturna di una sconosciuta che lascia in Stefano un vago senso di paura: la donna allude a questioni del passato e, parlando con tono sibillino di una promessa fatta quando sua figlia era una bambina, esprime una velata minaccia. Poche ore dopo, durante un rapporto sessuale, Aurora cade in un sonno comatoso di cui nessun medico riesce a comprendere la ragione. Si apre così un periodo di crisi, in cui i due genitori cercano di rispondere in modo diverso a quest'evento inspiegabile e doloroso.
Nisini sarà oggi alle 17,30 al teatro Caffeina (via Cavour 9) per la presentazione del libro (ingresso libero).