«Mezzi pubblici e infrastrutture carenti». Viterbo e la Tuscia sempre più isolate: il sondaggio

«Mezzi pubblici e infrastrutture carenti». Viterbo e la Tuscia sempre più isolate: il sondaggio
di Simone Lupino
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Lunedì 3 Aprile 2023, 05:40 - Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 12:02

Trasporto pubblico urbano di difficile accesso per numero di mezzi, organizzazione delle fermate, orari. Infrastrutture insufficienti e poco sicure. Viterbo bocciata da chi si sposta ogni giorno per studio e lavoro. E' il risultato di una indagine Unitus-Ance sull’impatto socio-economico connesso alla realizzazione di importanti opere infrastrutturali per la Tuscia. Lo stesso studio presentato venerdì scorso presso Unindustria con un capitolo sulla Trasversale Orte-Civitavecchia.

Quali sono le esigenze di chi si muove nel capoluogo? E' la domanda da cui è partita la ricerca. "Per definire un quadro - ha spiegato Ilaria Baffo, docente del dipartimento Ingegneria che ha curato lo studio assieme al collega Stefano Calabrò - abbiamo sottoposto un questionario on line a 2000 utenti.

Dalle risposte sono emerse caratteristiche importanti della percezione che gli utenti hanno della mobilita e delle infrastrutture della città". La prima è che a Viterbo ci si sposta prevalentemente, "per non dire in maniera esclusiva, su mezzo singolo e su gomma". La città appare come un "polo accentratore" ed è interessata "da un movimentazione sia urbana che interurbana con spostamenti quasi quotidiani dovuti a motivo di studio e lavoro".

Le criticità: "La quasi totalità degli intervistati ha lamentato scarso utilizzo dei mezzi pubblici, ritenuti inappropriati sotto il punto di vista di semplicità di accesso, della diffusione nel territorio e della frequenza delle tratte". Altro punto debole "la dotazione infrastrutturale", ritenuta dalla maggioranza "non sufficiente e soddisfacente dal punto di vista della sicurezza, della accessibilità e del servizio offerto".

Il sondaggio ha trovato conferma in altri dati riguardanti la provincia. "Dagli indicatori Bes (Benessere equo e sostenibile, ndr) si rivela come nella Tuscia l'impatto degli incidenti stradali sia un dato abbastanza alto": 160 feriti per cento incidenti stradali contro 153 della media regionale e 150 nazionale (strade extraurbane). Basso, invece, l'indicatore “Posti km offerti da trasporto pubblico locale” , il numero complessivo di posti offerti agli utenti nell'arco dell'anno: a Viterbo solo 753 contro 4816 nel Lazio e 3622 in Italia. "Un territorio - ha commentato Baffo - che si presenta bisognoso di interventi dal punto di vista della mobilità".
Sulla dotazione infrastrutturale, l'ultimo studio è una ricerca dell'Istituto Tagliacarne del 2012. "La Tuscia si poneva con indici inferiori alla media regionale, alcune carenze sono state coperte, ma di fatto poco è stato fatto dal punto di vista della viabilità". Un gap che nello studio viene definito "inaccettabile".

Due esempi. "Una enorme criticità è rappresentata dalla rete di collegamento ferroviaria della provincia di Viterbo con città limitrofe importanti come Roma o Siena". La linea FL3 che collega Viterbo Porta Romana a Roma Ostiense, "ha tempi di percorrenza lunghi e incertezze sul rispetto degli orari tali da rendere questa opzione di trasferimento quasi non utilizzabile dei cittadini della Tuscia".

Sull’utilizzo delle dorsali stradali si rileva "da un lato l’alta insicurezza connessa alla strada Cassia sia per la scarsa visibilità che per la mancanza di indicazioni stradali aggiornate e l’elevato traffico che aumenta sia i tempi di percorrenza che la probabilità di incidenti stradali. Dall’altro lato l’impossibilità di garantire un percorso di mobilità delle merci capace di collegare importanti centri produttivi con il distretto della ceramica di Civita Castellana o il polo industriale di Terni con il porto di Civitavecchia e l’interporto di Orte".

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