Infortuni sul lavoro, il 2024 anno nero per Viterbo: casi raddoppiati

Infortuni sul lavoro, il 2024 anno nero per Viterbo: casi raddoppiati
di Federica Lupino
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Giovedì 11 Aprile 2024, 05:00

Pessimo avvio di anno per i lavoratori della Tuscia. In provincia di Viterbo, nel bimestre gennaio- febbraio, gli infortuni sono raddoppiati rispetto allo stesso periodo del 2023. E si tratta del dato peggiore del Lazio. È quanto emerso dagli Stati generali per la salute e sicurezza sul lavoro organizzato dalla Cgil di Roma e del Lazio nei giorni scorsi e a cui hanno partecipato anche gli esponenti della Uil di Roma e Lazio.

Quanto sia grave l’andamento nel Viterbese lo dimostra anche il raffronto col resto della regione, dove solo a Roma il trend è in aumento ma lontano anni luce dalle percentuali di Viterbo. Nel Lazio nei primi due mesi del 2024, rispetto allo stesso periodo del 2023, gli infortuni sul luogo di lavoro sono aumentati del 7 per cento e sono cresciuti dell’8 per cento quelli che avvengono nel percorso da casa al luogo di lavoro. Il 77,5 per cento degli infortuni si è verificato nel macro settore dell’industria e dei servizi. A fronte dei 4.832 infortuni verificatisi nei primi due mesi del 2024 nel settore dell’industria e dei servizi, corrispondono 118 incidenti in agricoltura e 1.278 nella pubblica amministrazione. Guardando allo stesso periodo del 2023 gli infortuni erano: 4.621 nell’industria e servizi, 124 in agricoltura e 1.092 nella pubblica amministrazione. Rispetto al primo bimestre 2023 inoltre sono aumentati significativamente gli infortuni nella fascia di età 20-24 anni (+36,2 per cento) e sugli over 70 (+42,9 per cento).

L’aumento è trainato dalla componente maschile dove si registra un incremento dell’11 per cento rispetto ai primi mesi del 2023.

Su base provinciale è Roma il territorio più esteso e quindi con il numero maggiore di incidenti sul luogo di lavoro (4.961 nel primo bimestre 2024 a fronte dei 4.610 nello stesso periodo del 2023, con un +7%). Segue Latina con 531 infortuni nel 2024, in calo rispetto ai 610 dell’anno precedente. E ancora: Frosinone con 285 (erano 288 lo scorso anno) e Rieti in diminuzione con 182 sinistri sul lavoro a fronte dei 186 dello scorso anno. Viterbo? Con 269 infortuni registra l’incremento percentile maggiore (+102,3 per cento a fronte dei 133 incidenti del 2023).

“Bisogna fermare la strage, non si può morire lavorando”, ha detto il segretario della Cgil di Roma e Lazio, Natale Di Cola. E ha aggiunto:“I dati del 2024 sono impietosi. Nella nostra regione nei primi due mesi sono già oltre 6 mila gli infortuni e sono raddoppiate le morti (questo fenomeno non riguarda però Viterbo dove non ci sono state, ndr)”.

Per il segretario della Cgil di Roma e Lazio “serve sicurezza, servono controlli e serve soprattutto un impegno da parte di tutti . Dobbiamo aumentare il coordinamento con tutte le forze ispettive, avere un piano straordinario di assunzioni per permettere al pubblico di fare il suo dovere e di investire in formazione e di investire nella regolarità contributiva – conclude - nell’applicazione dei contratti e nella qualificazione delle imprese”.

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