Finiscono tra le braccia dei carabinieri mentre tentano l’ennesimo furto. Sono stati arrestati con l’accusa di rapina impropria due ventenni albanesi che lunedì pomeriggio avevano organizzato il furto in un appartamento del quartiere Santa Lucia. La banda, composta da tre persone, è entrata di soppiatto nella casa e avrebbe iniziato a razziare qualsiasi cosa di prezioso trovava sotto mano.
L’appartamento era vuoto e per qualche minuto i ladri hanno avuto campo libero. Il problema è arrivato mentre uscivano di sottopiatto con le borse piene di gioielli. Ad attenderli c’erano infatti i carabinieri della compagnia di Viterbo, allertati dai colleghi di Civitavecchia che da tempo tenevano sotto controllo la banda di albanesi. Su di loro molti sospetti per furti avvenuti nelle case del litorale laziale.
I tre malviventi una volta visti i carabinieri hanno tentato la fuga a suon di colpi. Ne è nata una colluttazione violenta, finita con due militari al pronto soccorso e due dei tre ladri arrestati con l’accusa di rapina. Uno sarebbe riuscito a fuggire, a dileguarsi nel quartiere prima di sparire dai radar dei carabinieri di Viterbo. Ieri, nel primo pomeriggio, i due albanesi arrestati sono comparsi davanti al collegio del Tribunale di Viterbo per la convalida dell’arresto.
L’accusa di rapina impropria è arrivata per le modalità in cui è stata eseguito il furto e soprattutto dalla violenza mostrata nei confronti dei carabinieri che non li hanno colti sul fatto. Non violenza successiva al colpo, ma considerata parte del reato. Al termine della colluttazione con i militari, due carabinieri sono stati trasportati a Belcolle e hanno riportate ferite giudicate guaribili in 10 giorni. La refurtiva invece è stata recuperata e riconsegnata ai legittimi proprietari.
I giudici del Tribunale di Viterbo dopo aver ascoltato le parti hanno convalidato l’arresto per rapina e disposto la misura cautelare degli arresti in carcere per i due albanesi. Per loro presto inizierà il processo, mentre il terzo uomo è ancora in fuga.