​Fatture false e finti contratti per la manodopera, sequestrati 114mila euro a imprenditrice agricola

La Guardai di Finanza di Tarquinia
di Maria Letizia Riganelli
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Martedì 10 Ottobre 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 12 Ottobre, 19:13

Fatture false e finti contratti per la manodopera, sequestrati 114mila euro a imprenditrice agricola di Tarquinia. 
Nei giorni scorsi, i finanzieri della compagnia di Tarquinia hanno dato esecuzione a un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Civitavecchia. L’indagata, una donna rappresentante legale di un’azienda agricola del comprensorio è accusata di dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti e per aver sottratto all’erario, negli anni 2017, 2018 e 2019, imposte per un ammontare pari a 114.304 euro.

«In particolare - spiega la Guarda di Finanza della compagnia di Tarquinia - il provvedimento cautelare è stato disposto all’esito di una verifica fiscale eseguita dalle fiamme gialle di Tarquinia, che ha disvelato una frode fiscale caratterizzata dall’utilizzo, da parte della beneficiaria finale del meccanismo illecito, di fatture per operazioni giuridicamente inesistenti e dalla stipula di fittizi contratti di appalto per la somministrazione di manodopera, in violazione della normativa fiscale e previdenziale, che ha portato all'emissione e al conseguente utilizzo di fatture inesistenti per un ammontare complessivo di 519.567 euro». L’imprenditrice, in base a quanto emerso, avrebbe non solo omesso di versare allo stato le imposte ma avrebbe anche illecitamente fatto contratti di manodopera fittizi a ignari a lavoratori stagionali. 

Alla luce delle risultanze emerse, la Procura di Civitavecchia ha richiesto ed ottenuto il provvedimento cautelare reale pari all’importo sottratto alle casse dello Stato e costituente il profitto del reato tributario.

In fase di esecuzione del provvedimento sono state sottoposte a sequestro preventivo disponibilità finanziarie per 114.304 euro. Soldi che al momento sono bloccati e serviranno, al termine del giudizio, a ripagare l'Erario.

«L’attività - concludono le fiamme gialle della compagnia di Tarquinia - è il frutto del costante presidio offerto dal corpo a contrasto dell’evasione fiscale, nel caso di specie legata al ricorso alle illecite somministrazioni di manodopera da parte di società prive di struttura economica e operanti in spregio degli obblighi di versamento delle ritenute fiscali e contributi previdenziali, non soltanto al fine di pervenire al recupero di imposte evase fondamentali per garantire i servizi dello Stato verso la collettività, ma anche per contrastare le più insidiose forme di concorrenza sleale che possono minare il tessuto economico sano locale».

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