Restauro ultimato, «Hermes è tornato all'antico splendore». L'annuncio della Soprintendenza

Restauro ultimato, «Hermes è tornato all'antico splendore». L'annuncio della Soprintendenza
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Mercoledì 12 Luglio 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 13 Luglio, 10:59

Falerii Novi, ultimato con successo il restauro della statuetta di Hermes ritrovata un anno fa, poco prima di Ferragosto. A dare l’annuncio la Soprintendenza archeologica dell’Etruria meridionale: “Oggi, Hermes è tornato all'antico splendore grazie all'interessamento dell'Università della Tuscia, che ha prestato i propri laboratori di restauro, nell'ambito della sua lunga collaborazione di ricerca con la Soprintendenza nelle ricerche sull'antica Falerii”.

La Soprintendenza ha pubblicato anche alcune immagini del lavoro fatto. Il confronto tra il prima e il dopo è sbalorditivo. E ha aggiunto: “Siamo pertanto grati e lieti di poter mostrare al pubblico il risultato di questo intervento, che ha messo in scena ancora una volta la filiera unica tra tutela e valorizzazione, nel segno della cooperazione tra istituzioni.

La statuetta raffigurante il dio Hermes era stata portata al comune di Fabrica di Roma, dopo il suo ritrovamento fortuito, da parte degli addetti di un'azienda agricola privata, presso le mura romane della città di Falerii Novi. La scoperta venne subito comunicata alla Soprintendenza e per alcune settimane ha suscitato l'entusiasmo degli appassionati sulla stampa e nei notiziari televisivi.

Hermes restaurato è stato riconsegnato nei giorni scorsi  al Comune di Fabrica, che ne sarà il custode.

Per ora non verrà esposta, ma si lavora per questo obiettivo.  “Ringraziamo la Soprintendenza e l'Università della Tuscia - spiega il sindaco Claudio Ricci a Il Messaggero -. Il progetto è quello di riuscire ad allestire una sala espositiva permanente, dedicata all’Hermes e ad altri reperti archeologici emersi nel corso del tempo dall’area archeologica di Falerii Novi. Ci sono alcuni spazi all’interno di immobili comunali che si potrebbero prestare a questo scopo. Abbiamo iniziato a fare dei ragionamenti. Ma prima di tutto bisogna capire la fattibilità insieme alla Soprintendenza dell’Etruria meridionale, che è competente per la zona archeologica”. Serviranno anche fondi.  “Ci impegneremo in quel in quel caso nel reperire risorse attraverso sponsorizzazioni o collaborazioni”.

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