Fabrica di Roma, sulla sagra della pecora volano gli stracci: tra Comune e organizzatori guerra sui social

Fabrica di Roma, sulla sagra della pecora volano gli stracci: tra Comune e organizzatori guerra sui social
di Federica Lupino
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Sabato 10 Febbraio 2024, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 18:44

Da una parte questo post: “Non merito nemmeno risposta. Mi siederò lungo la riva del fiume e aspetterò; prima o poi vedrò passare il cadavere del mio nemico (cit. Confucio)”. Dall’altra la replica: è “disdicevole il post pubblicato sui social” e “la sua attesa di vedere passare il cadavere di un suo non meglio definito nemico crediamo si commenti da sola”. Tutto pubblicato sui social. Il primo è David Anthony Tombesi, rappresentante legale dell’associazione Sagra della pecora; il secondo è il Comune di Fabrica di Roma. In mezzo la disputa per l’organizzazione della festa popolare, destinato evidentemente anche quest’anno a transumare verso altri pascoli.

L’acredine tra le due parti ha messo radici sin dal 2022. Fino a quel momento e a partire dal suo esordio nel 2012, la sagra della pecora si era sempre svolta all’interno di Fabrica di Roma, nel parco Le Vallette, nel mese di luglio. Ma l’11esima edizione è stata la prima costretta a spostarsi (allora si svolse a Monterosi, in piazza Sant’Antonio). Poi, stesso copione per la 12esima edizione nel 2023: questa volta a Civita Castellana.

E quest’anno ci risiamo: “Dopo tentativi di contatto, tra cui l’invio di una Pec che non ha mai avuto risposta e, vista la volontà della nostra associazione di non lasciar morire questa bellissima festa, con il cuore spezzato, abbiamo deciso di portare altrove la sagra”, racconta sui social l’associazione promotrice. Ecco i dettagli: “In data 9 gennaio 2024, è stata inviata una pec al Comune di Fabrica di Roma, con la richiesta da parte della nostra associazione di svolgere a luglio 2024 la 13° sagra della pecora.

Tale richiesta specificava, per via dei tempi di organizzazione della manifestazione, il 31 gennaio 2024 come termine ultimo per una risposta”. E ancora: “È con rammarico che informiamo i nostri sostenitori che ad oggi, 1 febbraio 2024, non è pervenuta nessun tipo di risposta. Eravamo pronti a tutto, anche all’ennesimo rifiuto, ma non ci aspettavamo di essere completamente ignorati.

Dispiace, ancora una volta, dover prendere decisioni alternative alla possibilità di poter effettivamente svolgere un evento di così importante rilievo nel nostro paese. Ad ogni modo, ci sentiamo in diritto di valutare le proposte di altri paesi, della Tuscia e non solo, che ci sono pervenute”. Non ancora decisa, insomma, la nuova sede della 13esima sagra.

Ma la risposta del Comune arriva, sempre tramite posta certificata, il 5 febbraio. E anche in questo caso “i panni sporchi” finiscono sui social. Dall’amministrazione guidata dal sindaco Claudio Ricci replicano che la richiesta “non può essere accolta in quanto, nel periodo in questione, nell’area delle Vallette sono previsti lavori di mitigazione del rischio idrogeologico che ne condizioneranno l’utilizzazione e le date indicate per svolgere la manifestazione si sovrappongono ad altri eventi già programmati”. Sin qui, la spiegazione istituzionale. Poi, l’affondo: “Cogliamo l’occasione per evidenziarle che riteniamo singolare la pretesa di ricevere entro un termine tassativo una risposta a questo tipo di richieste e disdicevole il post pubblicato sui social”. Insomma, è chiaro che la sagra della pecora a Fabrica non s’ha da fare.

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