Estorsione e usura a ristoratori del pesce, ci sono altri due indagati

Carabinieri
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Mercoledì 28 Aprile 2021, 06:15 - Ultimo aggiornamento: 17:11

Estorsione e usura a ristoratori del pesce, ci sono altri due indagati. Continuato serrate le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Viterbo, coordinati dalla Procura, che lunedì mattina hanno portato all’arresto di cinque persone, tre di Viterbo e due di Terni. 

Secondo quanto emerso le due vittime, marito e moglie nel settore della ristorazione e del mercato ittico, dopo aver chiesto prestiti al mercato parallelo per le loro attività sono finiti nel giro di usurai spietati. Un gruppo di 4 uomini e una donna che insieme avrebbero messo quote per “aiutare” gli imprenditori ma che nel giro di pochi mesi avrebbero preteso tassi di interesse fino al 250%. Per un prestito di 45mila euro, in sette giorni l’usurato ha dovuto restituire ben 60mila euro, oppure per un altro di 90.000, nel giro di poche settimane è stata intimata la somma di 230mila euro.

Gli usurai per recuperare le somme avrebbero utilizzato prima le minacce poi le maniere forti, arrivando anche a pestaggi e minacce di violenza sessuale. Tra i cinque indagati, finiti agli arresti, ci sono anche due fratelli viterbesi che non molti anni fa finirono al centro di un’altra inchiesta.

I due fratelli, uno residente a Soriano nel Cimino, furono indagati e condannati nel processo scaturito dall’operazione Drago. Sfociata in 40 arresti all’alba del 28 maggio 2012, per un totale record di 400 capi d’imputazione a carico di una presunta banda di malavitosi locali dediti al crimine per finanziare l’acquisto di grosse partite di stupefacenti. 

I fratelli in questione sarebbero stati amici delle vittime e in virtù di questa amicizia sarebbe nato il primo prestito. I due imprenditori inizialmente non si sarebbero resi conto di essere finiti nella trama di estortori e usurai. Avrebbero realizzato solo al momento in cui il rapporto è mutato. Diventando particolarmente violento.
Nei prossimi giorni inizieranno gli interrogatori di garanzia davanti al gip Savina Poli che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare.

Nel frattempo le indagini si fanno serrate. E già ci sono due nomi in più sul registro degli indagati. I due sarebbero a piede libero.

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