Energia geotermica, ricerche in sei comuni della Bassa Tuscia. Semaforo verde dalla Regione a Enel

Energia geotermica, ricerche in sei comuni della Bassa Tuscia. Semaforo verde dalla Regione a Enel
di Simone Lupino
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Venerdì 6 Ottobre 2023, 05:20

Caccia alle fonti di energia rinnovabile nella Tuscia, stavolta quelle nascoste nel sottosuolo. Una grande area di circa 94 chilometri quadrati tra la provincia di Viterbo e quella di Roma sarà al centro di indagini geofisiche e geologiche da parte di Enel Green Power. Il 27 settembre dalla Regione Lazio (Direzione Ambiente) è arrivato il via libera alla “Fase 1” del progetto chiamato “Monte Termine”. L’obiettivo dichiarato è quello di “accertare la presenza di un serbatoio geotermico potenzialmente sfruttabile per la produzione di energia elettrica e termica”. L’area del permessa di ricerca abbraccia nove comuni, in porzioni diverse: Barbarano Romano, Bassano Romano, Capranica, Oriolo Romano, Sutri e Vejano nella Tuscia e Bracciano, Canale Monterano e Manziana nella Città metropolitana di Roma.

La società presentò l'istanza alla Regione il 12 giugno. A distanza di qualche giorno vennero informati via pec i Comuni e le due Province. Dopo aver analizzato le carte la Regione è arrivata alla conclusione che il progetto non dovrà essere sottoposto a Valutazione di impatto ambientale. Al momento si parla di indagini in superficie, una fase preliminare della ricerca mineraria. “Solo nel caso di un esito positivo delle indagini preliminari comprese nella Fase 1, la società proponente presenterà una specifica istanza di variazione al programma lavori, consistente nell’indicazione dei pozzi esplorativi profondi”, spiega la determina dirigenziale a cui è allegata l'istruttoria tecnico-amministrativa.

Non è la prima volta che la Bassa Tuscia e in particolare la zona del permesso di ricerca "Monte Termine" viene studiata come possibile sito per la produzione di energia dal sottosuolo. “L’attenzione per questa area deriva dalla sua prossimità a zone interessate in passato da esplorazione geotermica e simili a queste per caratteristiche geologiche e termiche che il progetto intende accertare”.

L’area del permesso di ricerca si trova a circa 3 chilometri a nord ovest del lago di Bracciano e interessa, come detto, territori appartenenti a comuni della Tuscia.

La parte maggiore è quella nel Comune di Bassano Romano (31,8 chilometri quadrati). A seguire: Oriolo Romano (17,48), Vejano (9,06), Capranica (3,09), Sutri (0,43), Barbarano Romano (0,5).

Lo studio preliminare ambientale presentato da Enel Green Power analizza anche la produzione di energie rinnovabili a livello regionale, differenziandola per tipologia di fonte, dal quale risulta "assenza di produzione elettrica da fonte geotermica". Il Lazio si caratterizza invece “per un contributo del fotovoltaico più che doppio rispetto all’Italia”. Una spinta che, come noto, arriva soprattutto dalla Tuscia. E “una diffusione molto ridotta dell’eolico”. Anche se in questo ultimo settore sono decine i progetti in ballo da Montalto a Onano, passando per il capoluogo.

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