Anni di aggressioni e botte, marito violento ammonito dal questore

Il questore Fausto Vinci
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Sabato 13 Aprile 2024, 05:20

Aggredisce e umilia la moglie anche davanti alla figlia piccola, scatta l’ammonimento per un 42enne della Tuscia. Il questore di Viterbo Fausto Vinci, in seguito agli accertamenti dall’anticrimine, ha deciso di applicare il provvedimento. In particolare, durante l’istruttoria sarebbe emerso che l’uomo negli ultimi anni avrebbe messo in atto frequenti atteggiamenti prevaricatori e vessatori nei confronti della moglie, anche di fronte alla figlia minore, offese ed insulti con epiteti volgari ed irripetibili. «I comportamenti dell’uomo nel tempo - spiega la questura - si sono ripetuti in un crescendo di gravità ed in un susseguirsi di umiliazioni, fino a culminare lo scorso mese di marzo in una vera e propria aggressione che ha costretto la vittima a rifugiarsi a casa di una vicina».

In uno degli ultimi episodi, l’uomo si è reso protagonista di una violenta aggressione verbale inveendo con parole particolarmente ingiuriose nei confronti della donna, che si vedeva costretta a ricorrere in codice rosa alle cure mediche del pronto soccorso di Belcolle, dove le veniva riscontrato uno stato di agitazione psicomotoria.

«Alla luce di quanto sopra, considerata l’urgenza finalizzata a far cessare immediatamente i comportamenti violenti, gli uomini dell’Anticrimine - continua la questura - hanno sottoposto l’uomo alla misura di prevenzione dell’’ammonimento.

In virtù delle recenti modifiche apportate alla normativa vigente, qualora il soggetto ammonito reiteri la condotta sarà possibile procedere anche d’ufficio con una denuncia all’autorità giudiziaria, anche nel caso in cui la persona offesa fosse diversa da quella per la cui tutela è stato adottato il provvedimento.

L’interessato non potrà chiedere la revoca dell’ammonimento prima che siano decorsi tre anni dalla sua emissione senza ulteriori recidive ed aver dimostrato di aver preso parte ad appositi corsi riabilitativi tenuti da associazioni con le quali la Questura ha stipulato un protocollo operativo denominato “Zeus”, che comprende percorsi di riflessione sulle condotte moleste, come ad esempio il controllo e la gestione della rabbia».

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