Talete gestione idrica, sull'ingresso la Regione accelera: commissario in altri 11 comuni viterbese

Talete gestione idrica, sull'ingresso la Regione accelera: commissario in altri 11 comuni viterbese
di Renato Vigna
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Mercoledì 29 Giugno 2022, 07:01 - Ultimo aggiornamento: 21:17

Ingresso in Talete, la Regione Lazio accelera. La giunta guidata dal presidente Nicola Zingaretti con delibera pubblicata ieri sul bollettino, ha chiuso il cerchio dei commissariamenti per i Comuni del Viterbese inadempienti. L’ultima tranche di ribelli che mancava all’appello rispetto all’applicazione dei poteri sostitutivi è composta da Bassano in Teverina, Bassano Romano, Castiglione in Teverina, Cellere, Gallese, Ischia di Castro, Latera, Onano, Orte, Vasanello e Vitorchiano.

Ora, anche per loro sarà un professionista nominato dalla Regione, Enrico Mascioli, in servizio alla Direzione regionale Lavori pubblici a porre le basi del trasferimento delle infrastrutture idriche di proprietà comunale alla spa, gestore unico del servizio idrico dell'Ato1 Lazio nord Viterbo.

Nel provvedimento di nomina, la Regione ricorda il riferimento normativo (decreto 152/2006) in base al quale i Comuni avevano l’obbligo di affidare il servizio al gestore entro sei mesi. Cosa che in oltre 15 anni non è mai avvenuta. Prima di questi undici comuni, il commissariamento era toccato ad altri: Monte Romano, Bagnoregio, Fabrica di Roma, Farnese, Grotte di Castro, Proceno, Ronciglione e Villa San Giovanni in Tuscia. Ma per questi ultimi la strada che ha portato alla nomina del commissaria passa per il ricorso al Tar e l’appello al Consiglio di Stato, che però ha dato ragione alla Regione, confermando la legittimità del ricorso ai poteri sostitutivi.

Di fatto, manca la designazione di un commissario solo per Civitella d’Agliano, Gallese, Lubriano e Gradoli.

Ma poco cambia: Talete è al lavoro perché i tempi di presa in carico sono strettissimi. Come spiegato al Messaggero da Salvatore Genova, l’amministratore unico di Talete, i primi comuni commissariati dovranno aver ceduto reti e servizio entro 120 giorni dal 25 marzo, ovvero il 25 settembre. I restanti, in ogni caso, hanno solo una manciata di giorni in più a disposizione, considerando che entro al fine di settembre tutti dovranno essere dentro.

Al momento, tra la spa e i Comuni interessati sono iniziate riunioni e scambi di informazioni. Quest’ultime fondamentali per capire lo stato della rete e i problemi di ogni singola realtà. Diverse le criticità, tecniche e amministrative, già emerse, tra cui la mancanza di impianti di depurazione in alcune realtà. Tanto che Talete procederà con prese in carico condizionate e parziali. Alla fine del processo, si passerà dagli attuali 31 soci a 60.

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