Ratzinger, la casa torna ad essere abitata. Nel Monastero vaticano sono arrivate le suore argentine

Le religiose appartengono all'Ordine Benedettino dell'Abbazia di Santa Scolastica di Victoria, nella provincia di Buenos Aires

credit photo/ Vatican media
di Franca Giansoldati
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Giovedì 4 Gennaio 2024, 18:56

Il luminoso monastero Mater ecclesiae sul punto più alto del colle vaticano dove ha vissuto Joseph Ratzinger fino alla morte torna ad essere abitato. Terminati i lavori per il rifacimento di alcuni ambienti e completato definitivamente il trasloco di tutti gli effetti degli inquilini precedenti, compreso la sterminata biblioteca del grande teologo bavarese, le sei suore argentine chiamate dal Papa ad risiedere in Vaticano per far tornare quella struttura alla funzione originaria, un monastero di clausura dedito alla preghiera perpetua, proprio come aveva immaginato San Giovanni Paolo II. 

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Proprio mentre il Papa riceveva, ieri mattina, don Georg e le quattro Memores Domini – vale a dire la 'famiglia allargata' di Ratzinger che ha vissuto con lui in quell'angolo dei giardini – il cardinale Vergez, su indicazione di Bergoglio, dava il benvenuto alle sei religiose recandosi di persona al Fiumicino, agli arrivi.

L'unica fotografia esistente mostra di spalle le suore e il cardinale davanti alla Madonna di Lourdes, situata a poche decine di metri dalla loro futura abitazione, un luogo assai caro a Ratzinger nel quale andava ogni giorno a pregare fino a che ha potuto, in compagnia di don Georg.

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Le sei suore dell'Ordine Benedettino dell'Abbazia di Santa Scolastica di Victoria

Le religiose appartengono all'Ordine Benedettino dell'Abbazia di Santa Scolastica di Victoria, nella provincia di Buenos Aires. Il Papa le aveva invitate con una lettera autografa ad ottobre e dopo un consulto interno hanno subito «generosamente accettato l’invito». Come stabilito dal Papa, sarà il Governatorato l'ente responsabile di tutte le questioni materiali riguardanti il Mater Ecclesiae.

Giovanni Paolo II nel 1994 volle che nella Città del Vaticano ci fosse anche un Monastero di contemplative «per sostenere il Santo Padre nella sua quotidiana sollecitudine per tutta la Chiesa, attraverso il ministero della preghiera, dell’adorazione, della lode e della riparazione, essendo così una presenza orante nel silenzio e nella solitudine».

Wojtyla intitolò il complesso a Maria Madre della Chiesa; da qui il nome Mater Ecclesiae. Secondo lo statuto del monastero, ogni cinque anni era prevista l'alternanza di ordini monastici differenti. Le ultime monache c’erano state fino al novembre 2012, quando poi erano iniziati dei lavori di restauro. Esattamente un anno prima delle dimissioni che, evidentemente, Benedetto XVI aveva già maturato e stava predisponendo ogni aspetto dell'imminente passaggio nel silenzio e nella discrezione più totale.

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Ratzinger dopo l'annuncio delle dimissioni fu costretto a una breve permanenza nel Palazzo apostolico a Castel Gandolfo perchè alcuni lavori non erano terminati. Il suo trasferimento avvenne nel mese di maggio e con lui andarono a vivere don Georg e le quattro Memores, oggi tornate alle rispettive case di appartenenza all'interno di Comunione e Liberazione. Don Georg, invece, è stato trasferito a Friburgo dopo essere stato privato dell'appartamento in curia. Attualmente è ancora senza un incarico preciso. 

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