Guerra per la lapide in memoria di Susanna morta alla GMG: il cardinale mette pace in parrocchia

Guerra per la lapide in memoria di Susanna morta alla GMG: il cardinale mette pace in parrocchia
di Franca Giansoldati
3 Minuti di Lettura
Martedì 8 Marzo 2022, 19:12

Città del Vaticano - A sei anni dalla morte di Susanna Rufi, l'unica ragazzina morta dopo aver partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia - nel 2016 - a causa di una meningite fulminante che l'ha stroncata a 18 anni, il cardinale vicario di Roma, Angelo De Donatis è andato nella parrocchia frequentata dalla ragazza per scusarsi con i genitori. La scomparsa di Susanna, in questi anni, ha infatti finito per trasformarsi in una polemica atroce, dai contorni inspiegabili, con parrocchiani in lotta tra di loro dal momento che fu avanzata l'idea della famiglia di mettere una targa in sua memoria in uno dei locali dell'edificio religioso.

Il padre della giovane, Enrico Rufi – giornalista di Radio Radicale - nel frattempo aveva anche scritto un libro - “L’alleluja di Susanna” – in cui raccontava la tragica esperienza della morte di un figlio attraverso gli occhi della fede, trasformando il dolore in una meditazione evangelica sulla vita e sull’aldilà, sulla fede e sulla speranza.

La lapide di Susanna alla fine venne apposta sul muro ma tra mille maldipancia, dividendo in due i parrocchiani, producendo veleni e persino lettere anonime.

I contestatori lamentavano che l'iniziativa non fosse rispettosa verso coloro che avevano perso dei figli ma non erano stati ricordati con uguale enfasi, in una sorta di ragioneria del dolore, tra dolore di serie A e dolore di serie B. Nel frattempo le polemiche visto che non si smorzavano arrivavano sul tavolo del Papa, costernato per la assurda lotta tra guelfi e ghibellini. In poco tempo ha iniziato a saltare un parroco e financo un vescovo ausiliare. E di riconciliazione in parrocchia nessuno voleva ammettere alcuna responsabilità.Due domeniche fa il cardinale De Donatis è arrivato nella chiesa di San Policarpo e ha riconosciuto le colpe (anche di omissione) della Chiesa, provando a rimettere pace.

De Donatis ha raccontato che da un sondaggio promosso questa estate c'era chi effettivamente considerava un privilegio quella lapide, causando un clima sempre più irrespirabile. «Oggi sono io che voglio con tutto il cuore chiedere scusa e perdono alla famiglia di Susanna a nome di questa stessa Comunità, del suo presbiterio e del vescovo Palmieri, adesso vescovo ad Ascoli Piceno. Sono pieno di desiderio che ci sia pace […] Parlando delle malattie spirituali della Chiesa, papa Francesco tiene a distinguere tranquillità da armonia. Dice che una comunità cristiana tranquilla è malata, perché è disposta a sacrificare tutto al quieto vivere. Coltivare tranquillità può creare situazioni di malattia. L’armonia invece è tutt’altra cosa, è un valore che si conquista con l’ascolto, col dialogo, col confronto costante, con la preghiera, con la tensione verso l’altro, tanto più se sofferente».

© RIPRODUZIONE RISERVATA