Vaticano, Patriarcato di Mosca contro le benedizioni alle coppie gay: «Prassi non cristiana, il documento papale è pericoloso»

Sempre più difficili e tese le relazioni tra Roma e Mosca

Il Patriarca Kirill
di Franca Giansoldati
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Venerdì 1 Marzo 2024, 11:30

Le bordate in Vaticano stavolta provengono dal Patriarcato di Mosca che va a demolire il documento papale con il quale sono state recentemente sdoganate  le benedizioni alle coppie gay. «Una prassi certamente non cristiana», un «documento pericoloso». Papa Francesco e i suoi collaboratori orientati a concedere segni di misericordia concreti alle persone delle stesso sesso continuano a far fronte ad una opposizione strisciante, recentemente culminata in una serie di ammutinamenti da parte di interi episcopati decisi a non mettere in pratica le direttive promosse dal Dicastero della Fede. A tre mesi dalla pubblicazione del testo i contrasti sotterranei persistono, stanno interessando anche i rapporti ecumenici e gli oppositori cattolici della benedizione ai gay hanno ricevuto nientemeno che il sostegno di Mosca: il Patriarca Kirill è convinto che la strada imboccata contraddica le norme cristiane e la parola di Dio. Una situazione talmente caotica per un documento papale non non si ricordava. 

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MURI

La Chiesa ortodossa russa (che già definiva l'Occidente permeato dal Male a causa della persistente distruzione della famiglia tradizionale formata da un uomo e una donna) continua così a bombardare massicciamente la Dichiarazione pubblicata dalla Chiesa cattolica a dicembre.

Il presidente della commissione biblico-teologica del Patriarcato di Mosca, il metropolita Hilarion, dopo aver studiato e analizzato a fondo il documento "Fiducia supplicans", ha affidato alla agenzia russa Ria Novosti, un giudizio al vetriolo: «E' un allontanamento molto serio dalle norme morali cristiane». Inoltre «tutto questo non può non essere percepito come un segnale molto pericoloso, una concessione da parte della leadership della Chiesa cattolica a quei circoli liberal che stanno cercando di dettare la loro agenda al mondo cristiano».

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La commissione teologica incaricata dal Patriarca Kirill (lo stesso che benedice le bombe contro Kiev) è giunta alla conclusione «che le Sacre Scritture non possono giustificare in alcun modo questa nuova pratica». Inoltre, la commissione ha fatto presente che nel testo licenziato da Papa Bergoglio nemmeno si dice chiaramente che le coppie gay dovrebbero convertirsi e cambiare radicalmente il loro stile di vita.

Papa Francesco in questi mesi è dovuto intervenire diverse volte per calmare gli animi, ripetendo che la benedizione va data al singolo gay e non alla coppia. E' stato anche pubblicato dal Dicastero della Fede una sorta di prontuario per spiegare concretamente come devono essere fatti questi segni: le benedizioni non devono durare più di 10-15 secondi, praticamente meno della recita di un Pater o un Gloria. Inoltre per evitare confusione con il sacramento del matrimonio, la benedizione non può essere ospitata durante una celebrazione liturgica e nemmeno svolgersi in chiesa o di fronte all'altare per non originare confusione. Il Vaticano sottolinea inoltre che le benedizioni non approvano né giustificano la situazione di peccato in cui si trovano le persone interessate. Eppure nonostante le distinzioni quel documento ha scatenato un dibattito accesissimo che non cenna a placarsi. Nel frattempo tutti i vescovi dell'Africa si sono opposti e non intendono dare seguito alle indicazioni vaticane.

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FRANCESCO

Il Papa per sedare le polemiche ha pure fatto notare che «nessuno si scandalizza se si benedice un imprenditore che sfrutta la gente che è un peccato gravissimo, mentre accade se si tratta di un omosessuale. È ipocrisia. Il cuore del documento è l'accoglienza» tuttavia le contestazioni continuano. Stavolta arrivano da Mosca e potrebbero assestare un ulteriore colpo negativo alle già compromesse relazioni ecumeniche. Il rapporto tra il Patriarca Kirill e Francesco è complesso e difficile anche a causa della guerra in Ucraina e della posizione della Chiesa Greco Cattolica a Kiev. Se nel 2016 Bergoglio e Kirill si incontrarono all'Avana, a Cuba, per firmare uno storico documento, oggi le comunicazioni si limitano agli auguri per le festività solenni e a qualche messaggio di cortesia tramite ecclesiastici di fiducia.

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