Vaticano, il cardinale teologo Muller smonta pezzo per pezzo il provvedimento delle benedizioni alle coppie gay: «Porta caos»

"Per assurdo si potrebbe persino arrivare a benedire una clinica abortista o un gruppo mafioso"

Vaticano, il cardinale teologo Muller smonta pezzo per pezzo il provvedimento delle benedizioni alle coppie gay, «porta caos»
di Franca Giansoldati
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Sabato 23 Dicembre 2023, 08:33 - Ultimo aggiornamento: 08:34

Il cardinale Gerhard Muller, già Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, teologo di fama internazionale e curatore dell'immensa opera teologica di Joseph Ratzinger condensata in 16 mastodontici volumi, scuote la testa. Era immaginabile che il nuovo provvedimento vaticano producesse caos e disorientamento. «Tra l'altro secondo il criterio di queste benedizioni pastorali si potrebbe giungere all’assurdo di poter benedire, ad esempio, una clinica abortista o un gruppo mafioso». Il testo cui fa riferimento è la contestatissima dichiarazione Fiducia Supplicans sul significato pastorale delle benedizioni alle coppie gay che è stata autorizzata e pubblicata a sorpresa la settimana scorsa causando immediatamente uno smottamento all'interno di episcopati che, in blocco, contestano il documento firmato dal nuovo cardinale Prefetto, l'argentino Victor Fernandez, amico del Papa da lunghi anni e collocato tra gli ultrà progressisti, al punto da originare altre spaccature dentro una Chiesa che non è mai stata tanto divisa.

TEOLOGIA

Muller spiega al Messaggero quali sono i punti deboli ed errati del testo contestato già da decine di conferenze episcopali (le ultime sono quella polacca e quella della Chiesa greco cattolica dell'Ucraina). Fernandez ha messo in evidenza, cancellando tutti gli insegnamenti dei pontefici precedenti, che è lecito per un sacerdote benedire, non liturgicamente ma privatamente, le coppie che vivono la loro sessualità al di fuori del matrimonio, comprese le coppie dello stesso sesso. 

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«Ci si chiede se i fedeli sono obbligati ad accettare questo nuovo insegnamento e se il sacerdote è autorizzato a celebrare queste benedizioni private di nuova invenzione. Inoltre il vescovo diocesano può proibirle se dovessero verificarsi nella sua diocesi?» Il cardinale Muller vuole fare luce e dirimere alcuni pasticci. «Voglio dire subito che queste innovazioni non possono andare oltre ciò che è stato rivelato dagli Apostoli come Parola di Dio (Dei Verbum, 8). Non ci sono testi biblici o dei Padri o dei Dottori della Chiesa o documenti precedenti del Magistero a sostegno delle conclusioni di questo provvedimento. Per farla breve, si tratta di un salto dottrinale. Si può infatti parlare di sviluppo della dottrina solo se la nuova spiegazione è contenuta, almeno implicitamente, nella rivelazione e, soprattutto, non contraddice le definizioni dogmatiche. Non in questo caso».

L'ultimo pronunciamento magisteriale contro la benedizione delle coppie gay era stato dato dalla stessa Congregazione per la Dottrina della Fede nel marzo 2021, meno di tre anni fa, negando categoricamente la possibilità di benedire queste unioni. «Bisogna dire subito che per la benedizione deve esserci consonanza tra la benedizione e l'insegnamento della Chiesa.

Pertanto, per poter accettare la benedizione di situazioni contrarie al Vangelo,  il nuovo documento propone di ampliare il concetto di benedizione per andare oltre i sacramenti, per poter accompagnare il cammino di chi vive nel peccato. Una estensione al di là dei sacramenti che era, in realtà, già in atto nei sacramentali. Per una benedizione la Chiesa non ha mai posto le stesse condizioni morali richieste per ricevere un sacramento. È il caso, ad esempio, di un penitente che non vuole lasciare la sua situazione di peccato, ma che può chiedere umilmente una benedizione personale affinché il Signore gli dia la luce e la forza per comprendere e seguire un giorno gli insegnamenti del Vangelo. Questo non richiederebbe un nuovo tipo di benedizione».

DOCUMENTI

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Il teologo Muller a questo punto è netto: «La Chiesa può aggiungere «nuovi sacramentali» a quelli esistenti (Vaticano II: Sacrosanctum Concilium 79), ma non cambiarne il significato in modo tale da banalizzare il peccato, soprattutto in un clima culturale ideologicamente saturo che trae in inganno anche i fedeli». Inoltre, aggiunge «non c'è alcuna base per questo nuovo uso nei testi biblici addotti, né in alcuna precedente dichiarazione del Magistero. Neanche i testi offerti da Papa Francesco forniscono una base per questo nuovo tipo di benedizione. Infatti, già le benedizioni secondo il Rituale Romano (tipo "b") permettono di benedire qualcuno che vive nel peccato. E questo tipo di benedizione può essere applicata senza problemi a chi si trova in prigione o in una comunità di recupero, come dice Francesco. Le nuove benedizioni pastorali vanno oltre quello che dice Francesco, perché con queste benedizioni si potrebbe benedire anche una realtà contraria alla legge di Dio, come una relazione extraconiugale. Di fatto, secondo il criterio di queste benedizioni pastorali, si giungerebbe all’assurdo di poter benedire, ad esempio, una clinica abortista o un gruppo mafioso».

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«In un momento in cui una falsa antropologia sta minando l'istituzione divina del matrimonio tra uomo e donna con la famiglia e i suoi figli, la Chiesa dovrebbe ricordare le parole del suo Signore e Capo: «Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!»

«Una seconda osservazione è che è sempre rischioso inventare nuovi termini contrari all'uso linguistico corrente.Perché questo approccio porta a esercizi di potere arbitrari. Nel nostro caso, la benedizione ha una sua oggettività e non può essere ridefinita per adattarla a un'intenzione soggettiva contraria all'essenza della benedizione, perché sarebbe arbitrario. (…) Si noti che qui non vengono benedette solo le persone peccatrici, ma, benedicendo la coppia, viene benedetta la relazione peccaminosa stessa. Ora, Dio non può inviare la sua grazia su una relazione che gli si oppone direttamente e che non può essere ordinata verso di lui. Il rapporto sessuale estraneo al matrimonio, in quanto rapporto sessuale, non può avvicinare l'uomo a Dio e non può quindi essere aperto alla benedizione di Dio. Pertanto, anche se una tale benedizione avesse luogo, il suo unico effetto sarebbe quello di confondere le persone che la ricevono o che assistono alla benedizione, indotte a credere che Dio abbia benedetto ciò che non può benedire». 

Infine il teologo Muller spende una parola per chi continua a sollevare obiezioni motivate e teologiche al documento: «Non è prova di una sana ermeneutica che coraggiosi difensori della dottrina cristiana vengano bollati come rigoristi, più interessati all'applicazione legalistica delle loro norme morali che alla salvezza delle singole persone. Perché è questo che Gesù dice alla gente comune: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero» 

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