Papa Francesco nomina il suo ghost writer all'ex Sant'Uffizio, svolta al dicastero delle fede

Il teologo argentino Fernandez è autore di oltre 300 pubblicazioni, tra cui anche un libro sull'arte del bacio

Papa Francesco nomina il suo ghost writer all'ex Sant'Uffizio, svolta al dicastero delle fede
di Franca Giansoldati
7 Minuti di Lettura
Sabato 1 Luglio 2023, 19:18 - Ultimo aggiornamento: 2 Luglio, 12:58

CITTA' DEL VATICANO - E' il ghost writer del Papa, il teologo numero uno che ha aiutato ad elaborare le novità teologiche contenute nella enciclica Laudato Sì e nelle esortazione apostoliche Amoris Laetitia ed  Evangelii Gaudium: Victor Manuel Fernandez, argentino, autore di 300 libri tra cui uno sulla potenza del bacio (il cui titolo però non è stato menzionato dal Vaticano nell'elenco fornito a corredo del suo curriculum) è il prossimo titolare del dicastero della Dottrina della Fede. La nomina è stata resa nota stamattina. Si tratta di un arcivescovo di orientamento progressista e riformista, autore di oltre 300 libri, che di se stesso dice di avere un «cuore di poeta e d’insegnante». Papa Bergoglio lo ha scelto per sostituire il cardinale Ladaria Ferrer andato in pensione per raggiunti limiti di età: certamente questa nomina costituisce una svolta per le riforme tanto auspicate alla vigilia dell'apertura del Sinodo dei Sinodi calendarizzato per quest'autunno in cui sono in agenda temi caldi, come l'abolizione del celibato sacerdotale, il sacerdozio femminile, le benedizioni delle coppie gay, la sburocratizzazione delle strutture ecclesiastiche per renderle maggiormente fluide e a contatto con la gente, procedure più trasparenti sul fronte della lotta agli abusi. In Germania c'è persino chi chiede a Roma l'elezione diretta dei vescovi. 

Papa Francesco e le dimissioni, il cardinale Mueller: «Giustificabili solo in casi davvero molto estremi»

Il nuovo prefetto della Fede è molto attivo sia su Twitter che su Facebook. Ha insegnato per anni, è stato rettore della pontificia università cattolica dell'Argentina, ha fatto anche il parroco e poi il Papa nel 2018 lo ha nominato arcivescovo nella città di La Plata. Nasce in una famiglia di Cordoba, nell'interno dell'Argentina da genitori di origini italiane (della provincia di Macerata). 

Papa Francesco, il cardinal Mueller: «Intorno a lui un cerchio magico che decide le nomine. Su abusi privilegiati i suoi amici»

Nell'elenco delle sue pubblicazioni teologiche, tutte di carattere scientifico, ce n'è una che ha fatto il giro del mondo in poco tempo suscitando tanta curiosità. L'arte del bacio è un libro del 1995 pieno di poesie, immagini erotiche, dove l'autore spiega che l'arte del bacio cura l'anima anche se lui stesso, precisa, non l'ha mai provato perchè votato al celibato. 

Una donna Segretario di Stato del Vaticano? «Sarebbe il momento». Il cardinale e teologo Muller sbriciola i tabù

La nomina di Fernandez è considerata assai importante per due ragioni. La prima ha a che fare con l'indirizzo di una Chiesa maggiormente destrutturata e meno incentrata sulle regole, praticamente quella Chiesa da campo tanto auspicata da Papa Francesco capace di parlare alle persone lontane. La seconda ragione invece è prospettica, perchè Fernandez - cardinale al prossimo concistoro - avrà chance di essere un king maker al conclave (quando sarà) e determinare l'orientamento di tanti cardinali votanti, cioè quelli che hanno diritto di entrare in Sistina in virtù del ruolo guida che gli ha affidato Francesco a capo del Dicastero della Fede. 

Pedofilia, Chiesa in Lussemburgo pubblica rapporto annuale su abusi e preti orchi, «onestà e trasparenza»

L'influenza su Bergoglio di questo teologo argentino è piuttosto alta, considerando i documenti papali per i quali ha fornito pareri e delucidazioni.

A proposito del ruolo del vescovo Fernandez afferma che forse andrebbe rivisto perchè la percezione tradizionale nelle diocesi è più paragonabile a quella di un capo che non a quella di un padre.  In diverse occasioni ha poi sostenuto che il Vangelo è generalmente messo in secondo piano, tanto che «si parla più della legge che della grazia, più della Chiesa che di Gesù Cristo, più del Papa che della parola di Dio».

Il Papa vuole fermare i veleni interni ma in Vaticano il taglia-e-cuci è da sempre praticato ed è costato carriere

Il Papa in corrispondenza alla nomina ha scritto una lettera al Fernandez contenente le linee teologiche che dovrà seguire il nuovo prefetto. Sarà un capovolgimento considerato che il Papa vuole che al centro ci sia non «una teologia da tavolo, con una logica fredda e dura che cerca di dominare tutto». Il «criterio fondamentale» - indica il Papa in questa lettera di accompagnamento  - è «considerare inadeguata qualsiasi concezione teologica che alla fine metta in dubbio l'onnipotenza di Dio e, soprattutto, della sua misericordia. Serve un pensiero che sappia presentare convincentemente un Dio che ama, che perdona, che salva, che libera, che promuove le persone e le chiama al servizio fraterno». 

Francesco non risparmia critiche alle gestioni precedenti: «Il dipartimento che presiederai - dice a Fernandez - in altri tempi è arrivato ad usare metodi immorali. Erano tempi in cui più che promuovere la conoscenza teologica si perseguitavano eventuali errori dottrinali». «Quello che mi aspetto da te è senza dubbio qualcosa di molto diverso». La familiarità tra i due è testimoniata anche da un tweet diffuso ieri dal neo Prefetto. Lui e il Papa a Santa Marta e il commento del vescovo: «Francesco lavora più di tutti in Vaticano». 

E non c'è dubbio che il teologo argentino sarà pronto a 'rivoltarè il dicastero.  Sulle coppie gay sostiene fortemente quello che più volte ha detto Papa Francesco, ovvero il riconoscimento della loro unione da un punto di vista civile per una loro tutela, mettendolo su un altro piano però rispetto al matrimonio in Chiesa che resta l'unione tra un uomo e una donna aperta alla vita. Fernandez si insedierà a metà settembre ma è evidente che dovrà sbrogliare molte tensioni. 

L'ultimo caso in ordine di arrivo è quello, per esempio, del mancato nulla osta, da parte del Vaticano, al professor Martin Lintner per la nomina a preside dello Studio teologico accademico di Bressanone per le sue pubblicazioni sulla moralità sessuale. Tra i commenti dei social sulla nomina di Fernandez, sono in molti, dalle frange conservatrici della Chiesa, a parlare di «rottura» e di «fine dell'era Ratzinger». 

Il Dicastero per la Dottrina della Fede con la guida del nuovo prefetto sicuramente cambierà impostazione. Lo afferma il diretto interessato Victor Manuel Fernandez, in un post su Facebook nel quale saluta la sua arcidiocesi di La Plata che lascerà per assumere il suo ruolo a Roma. «Questo Dicastero un tempo si chiamava 'Sant'Uffiziò, ed era il terrore di molti, perché si dedicava a denunciare errori, a perseguire gli eretici, a controllare tutto, arrivando persino a torturare e uccidere. Non era tutto così, ma questa è parte della verità. Francesco mi ha scritto che il modo migliore per prendersi cura della dottrina della fede è far crescere la nostra comprensione di essa, perché questa crescita armoniosa preserverà la dottrina cristiana più efficacemente di qualsiasi meccanismo di controllo. Soprattutto se sappiamo presentare un Dio che ama, che libera, che solleva, che promuove le persone».

Il vescovo argentino rivela che alla prima richiesta del Papa di accettare l'incarico aveva rifiutato perché il dicastero «ha una sezione dedicata agli abusi sui minori, tema che ci ferisce e ci fa vergognare, e io non mi sento qualificato né ho avuto una formazione per guidare una cosa del genere». «Giorni fa, quando era ricoverato, me l'ha chiesto di nuovo. Come rispondere di no? Ma lui mi ha facilitato le cose perché mi ha detto che non è necessario che io diriga le questioni relative agli abusi di minori, perché c'è un gruppo di specialisti che lo fa molto bene e che può lavorare in modo abbastanza autonomo». «Per questo alla fine ho detto di sì». Poi il neo Prefetto rivela un particolare: «Una volta che gli ho detto di sì, la settimana scorsa Francesco mi ha chiesto di andare a vedere una casetta che mi aveva scelto per vivere, all'interno del Vaticano, con una terrazza e vista sul giardino. Mi ha detto: 'Perché tu provieni da Rio Quarto, dal campo, e hai bisogno di una vista ampia, guardare il verde. Infatti, se apro la finestra e vedo solo edifici, mi sento soffocato. Ma vi racconto questo perché vediate la sensibilità e la squisita carità di Francesco». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA