Vendita dell'Ast, l'ad Burelli
«Per noi non è cambiato nulla
non siamo un asset strategico»

Vendita dell'Ast, l'ad Burelli «Per noi non è cambiato nulla non siamo un asset strategico»
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Venerdì 24 Novembre 2017, 11:38
TERNI «Dal nostro punto di vista, nulla è  cambiato: siamo e rimaniamo una costola importante della
Business Area Materials Services, e non rientriamo, come già comunicato, nella Joint Venture pianificata fra Thyssenkrupp Steel Europe e Tata Steel Europe»: a dirlo è l'amministratore delegato di Ast, Massimiliano Burelli, commentando le dichiarazioni di ieri del ceo di Tk, Heinrich Hiesinger, secondo il quale il sito ternano è in vendita.
In una nota - redatta in accordo con il consiglio di amministrazione di Ast - Burelli sottolinea che da quando il
sito è tornato in Thyssenkrupp, nel 2014, «l'azionista ha sempre  dichiarato che l'azienda è un'importante risorsa, con un grande potenziale, ma non costituisce un asset strategico per Tk», come ribadito ieri dall'ad nell'annuale conferenza stampa. «Questa - aggiunge Burelli - è una valutazione che risale a più di tre anni e mezzo fa e si riferisce al ruolo della nostra azienda all'interno di una visione strategica della Thyssenkrupp».
Burelli ribadisce poi quanto detto lo scorso 16 ottobre ai segretari nazionali delle organizzazioni sindacali: «Disponiamo di importanti sinergie all'interno della nostra Business Area, da quando ne siamo entrati a fare parte, abbiamo cominciato a sviluppare un nuovo modello industriale, le nostre performance
sono cresciute, mese dopo mese, ed Ast è tornata a fare utili. Da aprile 2014 - continua - abbiamo contribuito in maniera costante alla crescita dell'Ebit, nonostante le difficili condizioni di mercato: la nostra ambizione è proseguire, per migliorare ulteriormente il ruolo ed il valore di Ast». Secondo l'ad di Ast è quindi possibile confermare «il nostro ottimismo sul futuro del sito di Terni. Continuando - conclude - con il nostro programma di miglioramento, potremo raggiungere i nostri obiettivi, diventeremo più competitivi sul mercato interno e sui
mercati internazionali».
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