Norcia, emozione e speranza nella basilica ritrovata

Anniversario sisma, Boccardo: “Ricostruzione rappresenti occasione per un salto di qualità”

La celebrazione nella Basilica di San Benedeto a Norcia
di Ilaria Bosi
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Martedì 31 Ottobre 2023, 09:07
NORCIA Emozione e speranza. Sono questi i concetti che, più di tutti, hanno scandito il settimo anniversario della cosiddetta botta grossa, la scossa di terremoto di magnitudo 6,5che il 30 ottobre 2016 ferì al cuorel’Umbria, distruggendo uno dei suoisimboli, la basilica di San Benedettoa Norcia, di cui rimase in piedisoltanto la facciata. E ieri si è ripartiti proprio da lì, con lacelebrazione, in via eccezionale, di una messa, presieduta dall’arcivescovoRenato Boccardo e alla quale hannopartecipato circa 200 persone, tracittadini e autorità. «Questo edificiosacro – ha detto Boccardo – èdiventato l’emblema del sisma, ma è ancora di più la prova della capacità dell’essere umano di risollevarsi, ditornare a sperare, di guardare inalto». In prima fila, a celebrare unmomento così tanto significativo perla comunità della Valnerina e, più ingenerale, per l’Umbria, la presidente Donatella Tesei, il commissario straordinario Guido Castelli, il sindaco reggente di Norcia, GiulianoBoccanera, il Soprintendente specialePaolo Iannelli. Presente anche l’excommissario, Giovanni Legnini. «Ilterremoto del 2016 – ha detto ilpresule nell’omelia – ci ha piegati, togliendoci le case e i luoghi di lavoro, privandoci dei monumenti, maestosi o semplici, che raccontavanostorie di vita e di fede eracchiudevano ed esprimevanol’identità delle popolazioni. Hagenerato una cesura tra passato efuturo. Poi la lentezza della ricostruzione, gli intoppi burocratici, le difficoltà nella ripresa lavorativa ed economica, latragedia della pandemia, il lievitaredei prezzi delle materie prime: tantifardelli gravosi che hanno acuito lafatica e motivato lo scoraggiamento».Dal buio più cupo alla luce che si inizia a intravedere e che richiede un forte impegno corale «per risollevare, insieme alle mura delle case, deiluoghi di lavoro e delle chiese, ancheil morale delle persone e dellecomunità e per risvegliare la gioia divivere». La speranza: «Ci piace pensare – ha detto l’arcivescovo – al tempo della ricostruzione che ancora ci attende come ad una grandeoccasione per compiere un salto diqualità nella vita quotidiana.Dobbiamo guardare avanti con sguardolungo», ha detto ancora ringraziandotutti gli attori della ricostruzione e invitando l’intera comunità «ariscoprire sempre di nuovo le virtù civiche come l’onestà, la volontà di servizio, l’impegno per il bene comune, l’attenzione agli ultimi, lasalvaguardia dei diritti di tutti». Lamessa è stata seguita da un altromomento emozionante: fuori dalla Basilica sono infatti state benedette le due nuove campane che, «non appena possibile, verranno issate nella torrecampanaria della chiesa. Una èdedicata a San Benedetto e una a SantaScolastica». Il presule ha anchericordato l’importanza del messaggio di pace di cui è portatore San Benedetto, nel quadro drammatico degli attuali conflitti.
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