L’ultima lite per l’alcol: Francesca soffocata e poi vegliata per ore

La confessione di Lamberto in tre fogli: «Sono stato io, ora pregate per noi»

La villetta del dramma a Tuoro sul Trasimeno
di Michele Milletti
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Giovedì 30 Marzo 2023, 07:36

TUORO SUL TRASIMENO «Sono stato io. Maledetto alcol. Pregate per noi». Tre concetti drammaticamente lucidi nel mezzo di altrettanti biglietti lasciati in camera da letto, tra alcune bottiglie di alcolici e il letto in cui ha soffocato la partner, dopo l’ultima lite. Poi la chiusura del terribile cerchio: una corda legata alle travi della tettoia esterna e il salto nel buio del suicidio. Ma tra l’omicidio e il suicidio potrebbero essere passate diverse ore. Questo sembra essere l’ultimo mistero della drammatica fine di Francesca Giornelli e Lamberto Roscini, sessantenni ritrovati senza vita nel tardo pomeriggio di martedì nell’abitazione di via dei Sette Martiri in cui vivevano da poco più di due anni.
LA RICOSTRUZIONE
Il sospetto è che Lamberto dopo aver ucciso Francesca possa essere rimasto diverse ore a vegliarla prima di togliersi la vita. Elementi e interrogativi cui soltanto l’autopsia potrà dare risposte certe. Per oggi è previsto il conferimento dell’incarico al medico legale Sergio Scalise Pantuso da parte del sostituto procuratore Gennaro Iannarone.
A sostanziare questa ipotesi non solo elementi di riscontro nelle ore successive alla scoperta del cadavere di Lamberto che ha dato il via ai soccorsi, con i carabinieri di Tuoro che in stretto contatto con la procura e i colleghi della compagnia di Città della Pieve e del reparto operativo di Perugia che hanno avviato tutte le indagini del caso, ma anche testimonianze delle persone di Tuoro. Ieri, tra i frequentatori delle attività commerciali a pochi passi dalla casa dell’omicidio-suicidio c’era chi raccontava di aver sicuramente visto Lamberto nella mattinata di martedì, dunque diverse ore prima del suo ritrovamento ma anche diverse ore dopo quello che al momento viene indicato il momento della morte di Francesca. «L’intervento sul posto del magistrato del pubblico ministero di turno e del medico legale ha permesso in linea di massima di confermare la dinamica» ma anche di far risalire «la commissione del delitto al pomeriggio/sera del 27 marzo» rende noto il procuratore capo Raffaele Cantone. Che sottolinea anche come si possa escludere «con alta probabilità il coinvolgimento di terzi nel reato».
L’ULTIMA LITE
Incomprensioni. Litigate in alcuni casi anche violente, al punto da rendere necessario l’intervento dei carabinieri. «Tutti si litiga, specie tra moglie e marito» è il mantra di tante persone a Tuoro, ancora incredule per l’accaduto.
Tutto assolutamente vero. Ma è proprio Lamberto nella sua confessione, tra pensieri lucidi e altri definiti «sconnessi», a indicare la strada delle tensioni tra i due dovute soprattutto a quello che considerava, ricostruisce la procura, «un uso forse eccessivo di sostanze alcoliche da parte della donna». Questo il contesto in cui lunedì pomeriggio sarebbe scoppiata l’ultima lite da cui è scaturito il soffocamento prima.
IL RACCONTO
«Ho visto quella corda appesa alle travi della tettoia esterna, ma sulle prime non ho neanche pensato alla possibilità che qualcuno, in particolare Lamberto, si potesse essere tolto la vita». Il signor Gabriele è il padrone della casa in cui viveva la coppia, il primo a dare l’allarme. «Avevo bisogno di parlare con Lamberto e Francesca perché mi era stata segnalata la possibilità che una gatta incinta si fosse nascosta nel garage di casa - racconta - ma non rispondevano al telefono». E neanche ai messaggi whatsapp, con il profilo di Lamberto che segnalava l’ultimo accesso dell’uomo alle 14.30 del 27 marzo. Probabilmente poco prima di compiere l’omicidio della compagna.
A pomeriggio inoltrato, il padrone di casa ha così deciso di raggiungere l’abitazione per parlare con i due: proprio in quel momento ha notato la corda e il corpo senza vita di Lamberto. Da lì nel giro di pochissimo l’arrivo dei carabinieri e dell’ambulanza che sono entrati nell’appartamento grazie alle chiavi inserite esternamente nella serratura. Una volta all’interno, la scoperta del cadavere di Francesca e dei tre biglietti scritti dal compagno.
Ora come detto toccherà all’autopsia, prevista nelle prossime ore, fornire gli ulteriori necessari passaggi di questo dramma.

Sequestrati oggetti personali delle vittime tra cui, oltre ai biglietti, i telefoni cellulari.

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