Terni, insegnante morta intossicata a via Rossini: l'amico 24enne indagato per istigazione al suicidio

A una settimana dalla tragedia si attende l'autopsia

Terni, insegnante morta intossicata a via Rossini: l'amico 24enne indagato per istigazione al suicidio
di Nicoletta Gigli
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Domenica 5 Novembre 2023, 09:18 - Ultimo aggiornamento: 10:05

TERNI - Il dolore straziante di due genitori che ancora non sanno quando potranno organizzare la cerimonia d’addio a Francesca, la loro unica figlia.

E la posizione dell’amico che era con lei, ancora ricoverato in ospedale in condizioni serie, che è al vaglio della procura.

Per il 24enne pakistano, nato e residente in Germania, c’è un avviso di garanzia con l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio.

Il fascicolo aperto dal pm, Giorgio Panucci, serve a puntare la lente d’ingrandimento sulla tragedia che si è consumata una settimana fa nell’appartamento di via Rossini.

Quella notte i soccorritori trovano la casa piena zeppa di monossido di carbonio. Il cuore di Francesca, 42 anni, insegnante alla scuola media Marconi, purtroppo non batte più. Accanto a lei c’è l’amico di vent’anni più giovane. E’ in condizioni gravissime e viene trasportato in ospedale in prognosi riservata.

La polizia, nella doccia, trova due vassoi d’acciaio pieni di carbonella e diavolina.

I due occupanti si sono preoccupati di sigillare col nastro adesivo le finestre di casa per agevolare quello che appare un piano di morte orchestrato nei minimi dettagli. Hanno anche appeso dei cartelli che avvisano del pericolo causato dalla presenza di monossido di carbonio. Chi è entrato nell’appartamento al quinto piano di via Rossini, 54, viene avvertito di chiamare il 112 e il 118.

Una tragedia che ha tutti i contorni del giallo e che impone indagini serrate.

Gli investigatori della squadra mobile, col coordinamento della procura, si mettono a cercare notizie sul 24enne pakistano, che sarebbe arrivato in città da qualche giorno.

Di lui sulle prime si sa poco, tranne che non è mai stato controllato in Italia e che non ha precedenti di sorta.

Passano i giorni e si spera che lui, ancora in ospedale per la grave intossicazione da monossido di carbonio, si riprenda per poter raccontare nei dettagli quello che è successo nella notte tra sabato e domenica nella casa del quartiere Cesure.

Intanto si allungano, anche in ragione del fatto che l’unico indagato è straniero, i tempi per l’autopsia sul corpo senza vita di Francesca, con accertamenti che dovranno stabilire l’eventuale assunzione di sostanze nelle ore che hanno preceduto la tragedia.

Si scava nel passato della stimata insegnante ternana, una giovane donna che da un paio d’anni viveva con l’ossessione degli effetti delle dosi di vaccino che aveva dovuto fare per continuare ad insegnare.

Sul gruppo “Effetti collaterali vaccini anti covid” Francesca aveva iniziato a chiedere aiuto a settembre 2021 per quella che definiva “insonnia invalidante”. Si era iscritta pure al Comitato Ascoltami come grave danneggiata da iniezione.

«Tutti gli specialisti che ho consultato hanno attribuito tutto all’ansia. Per favore non ironizzate sulla mia condizione - implorava la donna sui gruppi social no vax - perché sto soffrendo moltissimo».

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