Finto avvocato truffa una coppia di anziani a Terni, ma la figlia gli strappa lo zaino con l'oro

La polizia ha identificato il finto avvocato, s'indaga sulla banda

Finto avvocato truffa una coppia di anziani a Terni, ma la figlia gli strappa lo zaino con l'oro
di Nicoletta Gigli
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Domenica 14 Gennaio 2024, 01:10 - Ultimo aggiornamento: 14:37

TERNI - Il finto avvocato colpisce a Cospea, a casa di un’anziana coppia. Ha già messo nello zaino gli oggetti d’oro e sta per sparire nel nulla ma non ha fatto i conti col sangue freddo e il coraggio della figlia dei due anziani.

La donna ha capito che a casa dei suoi qualcosa non andava, è rientrata in fretta e furia e ha beccato il truffatore che sta parlando con suo padre.

Lui cerca la fuga, lei riesce a bloccarlo e ad afferrare lo zaino con dentro l’oro di famiglia.

Sul posto arrivano due pattuglie della polizia, una della squadra mobile l’altra dell’anticrimine. Riescono a identificare il truffatore e ora sono sulle tracce degli altri del gruppo.

Si tratterebbe di un’organizzazione arrivata a Terni dalla Campania, che sa perfettamente come muoversi ma che stavolta ha fatto buca grazie all’intraprendente donna ternana.

L’assalto dei truffatori va in scena venerdì mattina.

La figlia dei due anziani, che vivono a Cospea, è andata all’usl per farsi prescrivere i farmaci per sua madre.

E’ in fila quando il suo telefonino inizia a squillare. La chiamano due numeri diversi, entrambi hanno come prefisso il 350. Le sim, emergerà dai primi riscontri, sono intestate a persone di origine pakistana.

Lei risponde e all’inizio non si insospettisce.

Anzi, continua a parlare perché l’uomo la chiama per nome, per cui pensa che la telefonata sia di quelle serie.

«Vai subito all’ufficio postale vicino casa tua - le dice lo sconosciuto. Devi ritirare delle raccomandate urgenti. Non riagganciare perché dobbiamo scaricare dei codici prima che vai a ritirarle».

La donna inizia a insospettirsi. Teme che ci sia sotto qualcosa e si affretta a rientrare a casa.

«In sala c’era un uomo insieme a mio padre, che era al telefono con uno che si spacciava per un avvocato. Gli stava dando una serie di istruzioni per salvare me da un guaio enorme e a quel punto non ho avuto dubbi. I miei genitori erano finiti nelle grinfie di abili truffatori».

La donna si accorge che la cassaforte è aperta. Tutti i gioielli di famiglia sono sopra al tavolo. In quei secondi di terrore per quello che sarebbe potuto succedere, col rischio che lo sconosciuto potesse far male a suo padre o a lei, la donna non si è lasciata intimorire.

Dopo aver dato l’allarme alla polizia ha cercato di afferrarlo ma lui ha aperto la porta di casa per scappare. Nel corrergli dietro lei lo ha bloccato ed è riuscita a impossessarsi dello zaino con dentro i gioielli.

Sul posto due pattuglie della questura. Il truffatore viene identificato e denunciato. Ora s’indaga a ritmo serrato per dare un nome agli altri complici. A partire dal finto avvocato che ha parlato al telefono con l’anziano chiedendo oro e contanti per tirare fuori sua figlia da un grosso guaio.

L’episodio a poche ore di distanza dal blitz di due finte dottoresse dell’Usl a casa di una donna di 80 anni, a Campitello.

In questo caso alle truffatrici è andata meglio perché sono riuscite a portar via parecchi oggetti di valore tra collane d’oro e di perle, bracciali, orecchini.

L’anziana, che vive sola e non apre mai agli sconosciuti, è caduta nel tranello perché le due giovani finte dottoresse sapevano il fatto loro. Intrattenendola l’hanno messa a proprio agio, l’hanno fatta pure stendere sul letto per misurarle la pressione. Solo quando sono andate via la vittima si è resa conto che erano spariti gli oggetti d’oro, i ricordi di una vita. Sul posto i carabinieri, che danno la caccia alle due finte dottoresse dell’Usl. Qualche giorno prima hanno preso di mira pure n’altra anziana che vive sola a borgo Rivo. Anche in quel caso hanno portato via tutti i gioielli che hanno trovato.

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