Sistema per le ricette elettroniche in tilt, medici di famiglia nel caos

Nella foto d'archivio una farmacista con una ricetta elettronica
di Luca Benedetti
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Venerdì 5 Gennaio 2024, 09:00

Hai voglia a dire tecnologia e sanità. Hai voglia a dire ricette dematerializzate (cioè quelle elettroniche),che arrivano via mail, su WhatsApp e che basta mostrare il telefonino al farmacista e la scatola di antibiotici per combattere il mal di gola si acquista senza battere ciglio. Hai voglia perché da martedì il sistema gestito da Punto Zero è andato in tilt. Così i medici di famiglia si trovano a dover tornare all’antico: ricettario rosso e ricetta scritta a penna.
«Una situazione molto complicata-racconta un medico di famiglia che ha contattato Il Messaggero per segnalare il disservizio- che si è puntualmente verificata martedì 2, cioè appena siamo tornati al lavoro dopo tre giorni: sabato 30, domenica 31 e il giorno di Capodanno. Appena sono aumentate le richieste di ricette elettroniche, il sistema è andato in tilt. Impossibile prescrivere farmaci e mandare le ricette ai pazienti. Immaginate le difficoltà per gli anziani. C’è anche chi è dovuto tornare in ambulatorio, magari uscendo di casa con la febbre, e una nuova prescrizione. Una situazione assurda».
Basta fare un giretto sul sito di Punto Zero, la società pubblica che gestisce i servizi legati alla sanità regionale, per rendersi conto di quello che sta succedendo visto che anche ieri il sistema andava avanti talmente piano che tutti i medici di famiglia dell’Umbria lo davano per bloccato. Ecco quello che c’era scritto ieri mattina: «Si comunica che non è ancora risolta la problematica relativa ai rallentamenti di alcuni servizi in corso da ieri mercoledì 3 gennaio. Stiamo lavorando ininterrottamente per minimizzare i rallentamenti e parallelamente ripristinare una situazione di completa funzionalità anche insieme agli specialisti. Ci scusiamo per i disagi arrecati all’utenza». In realtà la data del primo intervento è del 2 gennaio sera. Basta fare un salto indietro nella pagina delle News e si trova questo avviso: «Dalla mattinata odierna è in corso un disservizio che coinvolge il Cup (Centro Unico di Prenotazione) ed il servizio relativo alle ricette dematerializzate, per problemi dovuti al gestore nazionale del Sac Sogei (Sistema di Accoglienza Centrale).
I nostri tecnici stanno costantemente monitorando la situazione e collaborando per la risoluzione della problematica. Anche se non dipendenti da PuntoZero, ci scusiamo per i disagi arrecati all’utenza». C’era anche un altro avviso che tutto era stato risolto, poi è arrivato l’aggiornamento di ieri.
Insomma un bel guazzabuglio che stigmatizza Leandro Pesca, consulente della Fimmg regionale (Federazione italiana dei medici di medicina generale): «Alla fine siamo noi medici a dover sentire le lamentele dei cittadini.

E invece il problema è del sistema che non regge. Il Sar, cioè il sistema di accoglienza regionale dei dati sanitari, crea problemi. Il sistema non ce la fa a gestire tutti questi dati (penso al fascicolo sanitario elettronico) e spesso va in tilt. Succede troppo spesso sia all’inizio della settimana, come è accaduto in questi giorni una volta che si riprende l’attività, o sul finire della settimana quando c’è una richiesta maggiore di prescrizioni soprattutto dura te il periodo dell’influenza. E considerate che in questi giorni stiamo arrivando al picco. Siamo costretti a utilizzare il ricettari rosso e siamo al paradosso che quel materiale scarseggia. Non sempre ne troviamo quando andiamo a prenderne una dotazione nei distretti che ce li distribuiscono. Tra l’altro come medici di famiglia, rispetto alla ricetta dematerializzata, ci sobbarchiamo dei costi, pensate alla stampa in ambulatorio, che doveva rimborsare la Regione, secondo gli accordi. Certo il problema del sistema che si blocca è veramente pesante».

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