Sanità, Tesei e Coletto incalzano i direttori di Aziende e Asl su personale e acquisti. Il vertice di palazzo Donini

Summit sul bilancio 2002 che chiude in equlibrio. Le indicazioni per i conti e i servizi. Piano per uscire dall'assetto Covid

Luca Coletto e Donatella Tesei
di Luca Benedetti
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Venerdì 31 Marzo 2023, 07:05
Non è sfuggito ai più attenti osservatori che ieri mattina a palazzo Donini, mentre nel Salone d’Onore veniva presentato il programma di “Festa di Scienza e Filosofia” che si svolgerà a Foligno, nella adiacente sala giunta c’era un bel via vai di teste coronate della sanità regionale. Tanto coronate che oltre alla presidente Donatella Tesei, all’assessore al ramo Luca Coletto, c’erano anche il dg della sanità regionale Massimo D’Angelo, tutte le triadi (direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo) delle Aziende ospedaliere e Asl, il capo della farmaceutica regionale, di PuntoZero e il capo di gabinetto delle presidente, Federico Ricci.
Qualche spiffero è passato e il summit aveva un ordine del giorno lungo così. Quello segnato in grassetto è relativo alla partita dei bilanci. Quello consuntivo del 2022 e il previsionale del 2023. Ma c’è anche una partita di rilancio dell’attività sanitaria post Covid che parte proprio da una possibilità. Quella che a fine aprile possano chiudere i reparti Covid. O che possano rimanere piccoli avamposti in modo da dare agli ospedali la maggiore disponibilità di risposte e posti letto possibili per alcune missioni importanti. Non ultima quella di rimettere in pari la mobilità passiva che fa perdere alla sanità regionale quasi 40 milioni di euro l’anno. Il primo ospedale a dare un segnale del Covid alle spalle dovrebbe essere il Santa Maria della Misericordia.
Ma nel confronto serrato di ieri mattina, ci sarebbero stati anche altri argomenti pesanti sul tavolo. Per esempio quello di ridurre le spese che, a volte, sfociano negli sprechi. Una stretta importante (selettiva non tagli orizzontali) che passa per la centrale unica degli acquisti che è nelle leve di PuntoZero. Decisiva la partita sui farmaci su cui la stretta era stata già indirizzata nei mesi scorsi e anche sul personale. Perché sembra che qualcuno si sia accorto che il personale deve andare dove serve. Cioè negli ospedali dove c’è più domanda. Arrivando, e qui il richiamo di dg sarebbe stato forte, anche a una maggiore produttività che si lega, gioco forza, a un impiego più congruo della forza lavoro. Soprattutto adesso che è stata firmata l’intesa oer le 500 stabilizzazioni. Considerando che secondo Agenas l’Umbria è tra le prime regioni che rispetto al numero degli abitanti e degli operatori sanitari(medici, Oss e infermieri) è messa meglio.
Sui conti il nodo è sempre il Covid. I numeri di qualche settimana fa hanno confermato che del centinaio di milioni di sbilancio ne sono tornati nelle casse della Regione 65, c’è anche la partita del payback farmaceutico che si va comporre con uno stralcio. Dagli spifferi di ieri mattina il bilancio 2022 va verso un sostanziale pareggio; mentre per il previsionale 2023 tutte le misure indicate sopra raccontano di come ci sia una stretta per evitare trappole. A iniziare dai costi legati al Covid.
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